Campagna elettorale al risparmio e le plance elettorali, un tempo oggetto del desiderio, restano quasi vuote. Resta aperta la corsa ai “big” per spingere gli aspiranti sindaco

Campagna elettorale molto social, ma anche molto “povera”. Il risultato è che occorre andarsi a spulciare su internet, con grande fatica, le pagine non sempre individuabili per leggere qualcosa di concreto in fatto di programmi. Non proprio il massimo della vita, eppure è uno degli effetti collaterali di certe crociate lanciate nel passato.
Così è stato anche per le plance elettorali: fino a pochi anni fa ci si azzuffava, quasi, per ottenere un po’ di visibilità in fatto di cartelloni. Oggi invece i bandoni 1983mostrano la loro parte metallica, e se non sono completamente spogli lo si deve a qualche candidato alle europee che ha fatto arrivare da Roma gli attacchini.
In compenso però qualche big si vede dal vivo. Il centrodestra domenica ha fatto venire a sostegno di Ernesto Tedesco sia Giorgia Meloni che Antonio Tajani, mentre il Movimento 5 Stelle ha “arruolato” il ministro Trenta a stringere la mano a Daniela Lucernoni. Ma anche il centrosinistra è pronto, dopo Zingaretti, a far venire qualche big per Carlo Tarantino.

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