E pensare che da ragazzo non amavo la storia. Fortunatamente ho poi capito che la storia serve, oltre che a conoscere chi siamo, anche e soprattutto a comprendere, in base a quello che è accaduto nel passato, quello che può succedere oggi e domani e magari non tornare a commettere gli errori del passato, perché, pur cambiando i tempi ed alcune circostanze, l’uomo rimane sempre quello e come si usa dire, molto spesso la storia torna a ripetersi ed il lupo, perde il pelo, ma non il vizio. Tanto per mero esempio, basti semplicemente pensare alla moda. Ciclicamente torna in auge abbigliamento che indossavano i nostri genitori o noi stessi, magari 20 o più anni fa e che se questo non fosse tornato nuovamente al grido con i tempi, costituendo ora un trend, nessuno lo avrebbe più vestito, addirittura vergognandosi di farlo. Pantaloni a “zampa di elefante”, pantaloni con campana che vanno ben oltre le dimensioni della scarpa, pantaloni a “cica”, mini gonne, longhuette, a fascia a tubino, e così via.

Tutto ciò per introdurre il mio nuovo intervento, avente ad oggetto, un altro serial killer del lontano passato.

Oggi, a differenza di quando ero adolescente, la storia mi affascina e mi incuriosisce ed insieme ad essa i contesti geografici e sociali dell’epoca, il tutto unito, alla ricerca dei criminali seriali che hanno agito in quelle circostanze, costituendo in me, un vero motore di ricerca e studio.

Paesi molto spesso distanti geograficamente, ma anche molto dissimili tra di essi per culti e religioni, costumi ed usanze, dove tuttavia, il criminale seriale di turno, quasi sempre agiva ed uccideva con metodi molto analoghi, giocando letteralmente con le persone e con la loro vita, anche e solo per uccidere la quotidiana noia di corte, come quasi le loro vittime fossero oggetti senza vita. Seviziando, torturando e martorizzando, molto spesso anche poveri bambini, i quali, il più delle volte, avevano la sola colpa, di essere nati in famiglie povere asservite al regnante di turno, che come detto più volte, questi, tutto poteva e tutto gli era permesso, rimanendo di fatto, sistematicamente totalmente impunito.

Ma veniamo all’argomento di oggi. Ci troviamo nel XV secolo, alla scoperta di un ricco, quanto mai potente, mercante di Aden, oggi Repubblica Unita dello Yemen.

Il viaggio anche questa volta è abbastanza lungo, dalle 74 alle 89 ore circa, transitando per territori quanto difficili che affascinanti, i quali prevedono parte dei percorsi anche via mare. Partendo dall’Italia, dai circa 6800 km ai circa 7200 km. a seconda che si scelga di passare per la Sicilia, per poi percorrere la Tunisia, la Libia, l’Egitto, Israele, costeggiando poi la costa del Mar Rosso in Arabia Saudita, oppure di attraversare l’Adriatico e toccando l’Albania, transitando poi per la Grecia, la Turchia, La Siria, il Libano, la Giordania e costeggiando ancora una volta la costa del Mar Rosso in Arabia Saudita. Fermo restando naturalmente, di optare di viaggiare più comodamente e velocemente, salendo su un volo di linea internazionale.

Posto all’estremo meridionale della Penisola Araba, dal 1500, sino al XX, lo Yemen fu parte dell’Impero Ottomano, dal quale ottenne l’indipendenza, per il solo Yemen del Nord, nel 1919, mentre per quello del Sud, occupato nel 1839 dagli inglesi e divenuto colonia dell’Impero Britannico, l’indipendenza è arrivata solo nel 1967.

I primi insediamenti nello Yemen, risalgono al II millennio, (in pratica, si dà inizio al II millennio il 1º gennaio dell’anno 1001 e termine, il 31 dicembre dell’anno 2000), ed è per questo considerato uno dei centri di civilizzazione più antichi del mondo. Molte sono le particolari caratteristiche del territorio che hanno indotto le popolazioni ad insediarsi in quest’area per sfruttarne le risorse: i Greci realizzarono culture d’incenso, che essi chiamavano “aromata”.

Dall’anno 2015, lo Yemen, è preda di un infuocato conflitto interno che vede contrapposte in campo più compagini, da cui ne è conseguito un bilancio di migliaia di morti e decine di migliaia di feriti, tra  cui numerosissimi bambini, ed oltre tre milioni di sfollati.

Ora, fatto un sintetico cenno storico geografico della Repubblica Unita dello Yemen, vediamo chi era Zu Shenatir il serial killer di questa mia analisi.

(continua nella prossima edizione)

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