La politica è fatta di proposte, di visioni del futuro, di battaglie civili. Ma anche di memoria, senza la quale, essa stessa è solo mercato delle vacche. Rammentiamo, noi tutti, l’immensa distanza umana tra la scorsa esperienza amministrativa di Civitavecchia, targata cinque stelle, e la città. L’immobilismo amministrativo. Il trattamento riservato agli avversari politici e ai cittadini che tentavano invano di stimolare l’amministrazione. La povertà ed il bisogno trattati come una colpa.
Il risultato è stata una netta bocciatura dei cinque stelle alle ultime elezioni.
Italia Viva è fieramente all’opposizione. Una forza della sinistra riformista ha poco a che fare con una maggioranza di destra a trazione leghista. Ma non può, eticamente, confondersi ed essere condizionata dalle iniziative dei pentastellati.

L’amministrazione Tedesco è meglio di quella Cozzolino? Di certo è più umana. Almeno il sindaco lo si vede in giro e quando ti vede ti saluta e ti offre il caffè. Il piano della civiltà è salvo.
E’ efficace da un punto di vista amministrativo? La risposta è no. Pochi i provvedimenti presi, insufficienti per i grandi problemi della nostra città: lavoro, servizi sociali ed ambiente. Su tutto si evince una grande difficoltà ad approcciare organicamente i problemi e a dare un’idea credibile di futuro.

Di certo, non può essere etichettato come “futuro” la privatizzazione, non meditata e senza linee guida, dei servizi, in primis delle farmacie comunali e dei servizi cimiteriali, come indicato in una recente delibera di giunta.

Non riusciamo a comprendere il totale svuotamento di CSP, che comunque è un patrimonio pubblico, cui viene lasciata solo la parte più povera e disgraziata dei servizi: la raccolta dell’immondizia. Incomprensibile la divisione in zone con diversa modalità di conferimento dei rifiuti: da un lato la differenziata come la conosciamo oggi, dall’altra il ritorno dei cassonetti. Una città di serie A e una di serie B che, guarda caso, coincide con i quartieri popolari.
Siamo di fronte ad una scelta anti storica che si rivelerà, come tutte le mezze soluzioni, fallimentare.

Prendiamo atto, con rammarico, della ridda di dichiarazioni dei membri della maggioranza, sia sul destino delle partecipate che sul tema rifiuti. I componenti della maggioranza vanno in ordine sparso. Civitavecchia, a quanto pare, non ha un sindaco. Ogni consigliere di maggioranza si arroga il diritto di fare, egli stesso, il primo cittadino.

Per questo invitiamo il sindaco Ernesto Tedesco a tirare le redini del suo governo e a mettere ordine nella sua squadra. Lo invitiamo, anche, a ritirare tutti gli atti che vanno in direzione della privatizzazione dei servizi, privatizzazione che renderebbe la nostra città ancora più povera, senza darle alcun valore aggiunto.

Italia Viva Civitavecchia
03.05.2020

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