Non possiamo che rallegrarci del fatto che il Presidente dell’Autorità Portuale, Pino Musolino, si stia muovendo nel solco tracciato da Porto Bene Comune, il progetto di comunità energetica che i comitati, i collettivi e le associazioni del territorio, con l’ausilio dei tecnici Angelo Moreno e Franco Padella, hanno concepito in questi ultimi anni, ancor prima del PNRR e del Green Deal, quando era necessario pensare ad un’alternativa alla chiusura della centrale a carbone prevista nel 2025.
È recente la notizia che il Comitato di gestione del Porto abbia approvato la realizzazione della Comunità Energetica Rinnovabile Portuale a Civitavecchia che diventerà il primo porto green del Lazio. Con questo atto, ha vinto la forza dell’idea del futuro e la determinazione di un territorio che aspira a diventare la città pilota della futura transizione ecologica in Italia.
Ci congratuliamo con il presidente Musolino e l’assessora Lombardi che hanno creduto in questo progetto, per aver intrapreso un percorso importante allo scopo di realizzare il porto ad emissioni zero ed integrarlo nella grande comunità energetica della città e il comprensorio. L’obiettivo è partecipare al distretto delle rinnovabili promosso dalla Regione, in sinergia con il previsto parco eolico galleggiante e con l’utilizzo delle aree di TVN per la produzione e l’accumulo di energia verde, fotovoltaico, idrogeno e reti intelligenti. C’è tanto da fare e fare in fretta, come indichiamo e proponiamo insieme a tutte le componenti attive del territorio, ma il cammino è segnato, ora bisogna percorrerlo.
A riconoscimento dell’impegno di un’intera città e del suo comprensorio lanciamo la proposta di chiamare la Comunità Energetica Rinnovabile Portuale “Porto Bene Comune”, come i cittadini hanno finora nominato l’avveniristico progetto.

Civitavecchia Bene Comune

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