La sezione locale dell’Anpi contesta la decisione del consiglio comunale che, nell’ultima seduta, ha votato a favore per l’intitolazione di una strada a Norma Cossetto. “La memoria è un valore in sé e va considerata tra gli elementi fondanti di una comunità – dice in una nota l’Anpi – lunedì il consiglio comunale ha discusso e approvato con un solo voto contrario la mozione presentata dai consiglieri Ricci e Calvo, di intitolare una strada a Norma Cossetto. Non sappiamo se la questione sia stata esaminata per competenza dalla consulta degli ex sindaci, come è stato assicurato dal sindaco Tidei, più che favorevole alla proposta. Le sezioni Anpi di Civitavecchia e di Santa Marinella ritengono importanti, a questo proposito, alcune riflessioni. La prima è che ogni tragica morte suscita orrore e Norma Cossetto, per la sua drammatica fine durante una rivolta antifascista scoppiata in Istria all’indomani dell’8 settembre del 1943, merita di essere rispettata e ricordata. Rispettata deve essere anche la verità storica, diversa da quella sbandierata. Norma Cossetto, studentessa universitaria, era esponente della Gioventù Universitaria Fascista in Istria, era figlia di Giuseppe Cossetto, segretario del fascio del Comune di Santa Domenica di Visinada, già podestà di quel Comune ed ex commissario governativo delle Casse rurali della Provincia d’Istria, tramite le quali centinaia di contadini slavi dell’Istria furono espropriati delle loro terre. Detto questo, dato puramente storico, non ci sono testimonianze di alcun genere su come fu assassinata e da chi, la giovane Cossetto, né se fu violentata e il suo corpo straziato. Solo la propaganda nazista prima e quella fascista dopo, hanno fatto di questa povera ragazza un emblema, una bandiera da sventolare per opporre un loro martire alle svariate centinaia vittime civili della violenza nazifascista”. Sulla questione interviene Roberta Felici della Lega S. Marinella: «La Lega di Santa Marinella ringrazia pubblicamente i consiglieri Massimiliano Calvo e Bruno Ricci per essersi adoperati per dedicare un luogo pubblico a Norma Cossetto. Non a tutti è andato giù. Leggendo il comunicato della presidente Anpi di Santa Marinella si rimane interdetti, si fa fatica a credere che una ragazza di 23 anni seviziata ed infoibata possa suscitare a distanza di quasi un secolo tutto questo livore. La presidente si appella alla memoria, dimenticando che Norma Cossetto è Storia d’Italia e che il tentativo di coprire la barbarie perpetrata a lei e a decine di migliaia di italiani è miseramente fallito così come è naufragata la narrazione delle foibe come reazione alle malefatte del regime fascista. Impossibile infatti cancellare una guerra di classe, ideologica e soprattutto etnica anche perché, per il triste gioco dei due pesi e delle due misure ,dal circolo, dovrebbero spiegare perché i crimini del comunismo vengono considerati solo come semplici danni collaterali di un’idea altrimenti splendida. Consigliamo vivamente alla presidente di informarsi, di studiare, troverà tutte le risposte che cerca ed anche le foibe scoperte in tutti questi anni(alcune recentissime) cosicché in un prossimo futuro possa evitare queste infelici esternazioni. Del resto anche il suo consigliere di riferimento, Lorenzo Casella, vista la delicatezza della questione, ha ritenuto opportuno esprimersi in Consiglio in maniera composta rispettando Norma Cossetto. Norma non è una bandierina, voler barattare una sua intitolazione con un’altra è infantile, osteggiare un luogo a lei dedicato va in contrasto con i valori di pace e giustizia che il circolo si fregia di rappresentare. In ultimo, non per importanza, ricordiamo alla presidente che a Santa Marinella non esiste nessun parco dedicato alle foibe, semmai ne esiste uno per i Martiri delle foibe, evidentemente a lei sconosciuti”.

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