Genera sgomento la nuova iniziativa della sezione locale dell’ANPI di Santa Marinella che, dopo il comunicato stampa negazionista su Norma Cossetto che ha fatto salire negative alle cronache nazionali la nostra cittadina e la prepotenza di far intestare alla resistenza un Parco già dedicato ad Aurelio Saffi, sabato 6 Febbraio ha organizzato una conferenza su “ il lungo ‘900 del confine Italo sloveno.” Con uno straordinario tempismo rispetto al 10 Febbraio – Giorno del Ricordo (per i martiri delle foibe e i profughi delle terre di Fiume, Istria e Dalmazia) i nipoti dei partigiani italiani, complici dei partigiani comunisti titini, intendono spiegare a parole loro, cosa avvenne in quelle terre.
Certo, un po’ come se l’associazione degli ex guardiani dei lager tedeschi, organizzasse una bella conferenza sulla deportazione degli ebrei. Per una cosa del genere occorre veramente solo il loro coraggio.

È proprio vero, alla decenza e alle provocazioni non c’è fine. Dopo aver messo in discussione il martirio di Norma Cossetto, aver tentato di far impedire l’intestazione di una via a suo nome, voluto cancellare la precedente intestazione di un parco nel perfetto stile cancel culture degli antifa Black Lives Matter, non gli è bastato di errare, no, intendono perseverare e strafare diabolicamente. A poco, a tale riguardo servono le scuse per sedicenti malintesi, promossi in camera caritatis dalla presidente della locale sezione dell’ANPI, qui il segno è stato passato e anche di parecchio.

Sopratutto per i paladini della libertà di espressione e della tolleranza che organizzano sul web e nelle scuole “corsi di formazione, seminari e conferenze”, senza contraddittorio, per poter raccontare meglio le gigantesche leggende che girano intorno alle gesta resistenziali, date in pasto agli ignari studenti da circa settantacinque anni.

Il direttivo del Centro Studi Aurhelio

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