Quante volte ci siamo arrabbiati e abbiamo pensato cose orribili su altre persone e dopo un po’ di tempo ci siamo domandati come abbiamo potuto dire o soltanto concepire tali pensieri. Quante volte ci siamo innamorati e abbiamo fatto cose incredibili per conquistare la persona che ci ha rapito il cuore, siamo stati senza dormire o mangiare per giorni, abbiamo fatto centinaia di chilometri per raggiungerla e abbiamo sfidato amici e parenti pur di averla e dopo un po’ di tempo ci siamo chiesti come abbiamo potuto essere così stupidi e dare tanto a chi non merita. Quante esperienze, quante emozioni, quante situazioni abbiamo sopportato e gestito pur di raggiungere il nostro obiettivo per poi accorgerci che era poca cosa e forse non ne valeva neanche la pena. Ma come è possibile tutto questo? Innanzitutto dobbiamo porci le giuste domande come ad esempio: sono proprio io a volere ciò che sto desiderando? Io sono il mio pensiero, il mio desiderio, i miei sentimenti, le mie emozioni o i miei bisogni? Chi sono io che mi pongo queste domande? Possiamo già da subito intuire che l’essere umano è un essere speciale, dotato di tantissime qualità e caratteristiche, di tante parti e dimensioni che non sempre dialogano o sono in relazione armonica. Così può accadere che la mente con la sua attività di pensiero, immaginazione  e suggestione prenda il sopravvento e iniziamo a vedere e percepire la realtà in modo distorto fino anche a mistificarla del tutto. Ci inventiamo situazioni, relazioni, dinamiche e esperienze scambiandole per vere. Crediamo che le persone con cui abbiamo a che fare siano speciali, uniche e incredibilmente belle e buone e dotate di un potere magico ovvero quello di renderci finalmente felici. Può naturalmente accadere anche il contrario, cioè di pensare che tutti i nostri guai e i nostri fallimenti dipendano dagli altri e che sia giusto punirli per le loro malefatte. In realtà a renderci felici o infelici, realizzati o falliti, sani o malati siamo noi stessi e questo accade nella misura in cui noi conosciamo noi stessi e il funzionamento delle nostra struttura.

continua…

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