Mario Michele Pascale: «Lascia stare la nevrosi del controllo e non prendere tutto come un reato di lesa maestà».
“Il movimento cinque stelle ha avuto sempre le idee confuse su cosa sia la democrazia. Il sindaco di Civitavecchia, Antonio
Cozzolino, ancor di più, avocando a sé, di fatto, in maniera irrituale e giuridicamente scorretta, la gestione del consiglio comunale, impedendo alla conferenza dei capigruppo, che rappresenta tutte le forze politiche, di approfondire temi importanti per la collettività. Il consiglio, lo ripeto per l’ennesima volta, è un organo realmente rappresentativo perché
i suoi componenti sono eletti dai cittadini. Esso si autogoverna, coordinato dal presidente, che viene nominato dai
consiglieri. Non dal Sindaco, il quale non può intervenire nei meccanismi di funzionamento dell’organo, né può “sfiduciarlo”,
minimizzandone ruolo e poteri. Tentare di depotenziare il presidente del consiglio comunale e la conferenza dei capigruppo vuol dire mancare di rispetto ad ogni consigliere e ad ogni singolo cittadino che si è recato alle urne. Non voglio tediare nessuno con una lezione di diritto pubblico, della quale comunque il nostro primo cittadino avrebbe un disperato bisogno. Il
problema qui è politico e si compone di due parti:
1) Il sindaco, terminata la spinta propulsiva del tanto agognato rinnovamento, frana su se stesso, mettendo in scena,
tra promesse mancate, repentini voltafaccia, ambientalismo dimenticato e denaro sporco di sangue che, però, non puzza, un vero e proprio circo equestre.
2) Il potere dà alla testa. Essere sindaco, in una democrazia, vuol dire servire la collettività, non diventare un piccolo duce. Voglio sperare che la notte porti consiglio e che il nostro primo cittadino rientri nei ranghi.
Anche perché mi farebbe piacere dire, per una volta, che Civitavecchia è pulita, che le crisi occupazionali si sono risolte,
che ci sono nuovi posti di lavoro disponibili, che l’aria è salubre e le nostre periferie siano posti in cui si possa vivere
felici. Sono stanco di dover bacchettare, periodicamente, Antonio Cozzolino. Caro sindaco, fammi una cortesia.
Lascia stare la nevrosi del controllo e non prendere tutto come un reato di lesa maestà. Pensa a fare il sindaco e a risolvere
i nostri problemi. Del resto la città ti ha votato per questo…”.
Mario Michele Pascale

 

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