«Che il programma elettorale fosse per Cozzolino ed il cerchio magico carta straccia lo si era già visto con la noncuranza con la quale avevano accettato i soldi “sporchi di sangue” dell’Enel e quelli dell’Autorità portuale tradendo il loro impegno elettorale. Cosa dire, poi, della decisione presa da Cozzolino e company sul forno crematorio in aperto contrasto con l’impegno a non introdurre ulteriori fonti di inquinamento». È quanto afferma il gruppo consiliare del Partito Democratico, in una dura nota, contro la gestione della città targata 5 Stelle. In particolare gli esponenti democratici prendono in considerazione i fatti di più stretta attualità come i finanziamenti di Enel ed Autorità Portuale, il progetto Fiumaretta ed il forno crematorio.

Altra eclatante conferma di tale cinismo politico è il progetto su Fiumaretta. Fregandosene altamente di quanto scritto nel programma, che a pag. 24 parla di <<…tecniche di pianificazione partecipata, che consentono all’amministrazione di assumere decisioni più efficaci in campo urbanistico coinvolgendo  direttamente i cittadini nei processi di trasformazione del territorio…>>, Cozzolino e pochi altri hanno preso le loro decisioni in piena autoreferenzialità con il solo scopo di fare cassa.

Ancora una volta, dunque, hanno tradito il loro programma e tutti i cittadini che in quel programma avevano creduto. Quel programma, infatti, oltre a definire a pag. 25 le aree industriali dismesse un potenziale danno territoriale , sociale, economico ed un pericolo per la salute, l’ambiente ed il contesto urbanistico, ribadisce che «…la scelta degli interventi sarà diretta conseguenza della pianificazione partecipata…».

Pur di non ammettere questo tradimento, non hanno esitato a mentire nuovamente affermando di avere promosso iniziative pubbliche di condivisione di tale progetto. La richiesta  di documentazione di tali iniziative da noi fatta è rimasta, come prevedibile, disattesa così come disattesi si sono rivelati i proclami sulla trasparenza di un amministrazione che più opaca non si può e che si dichiarava «…estranea agli interessi delle lobby economiche…»  ( pag. 3) con le quali pare che, invece, si trovi perfettamente a suo agio.

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