Tutti i giorni ci svegliamo e iniziamo le nostre attività.  Facciamo colazione, ci prepariamo per andare a lavoro dove svolgiamo il nostro ruolo e esercitiamo le nostre competenze, intorno alle h 13 ci prepariamo per il pranzo, poi ritorniamo a lavoro e poi la cena, ecc. e così i fine settimana, le feste, le vacanze. Se ci pensiamo bene un po’ tutti facciamo le stesse cose, rispettiamo più o meno gli stessi orari, abbiamo più o meno le stesse abitudini.
Quando lo schema non funziona perché siamo da soli, abbiamo problemi col lavoro o non sappiamo con chi uscire entriamo automaticamente in ansia.
Cosa è successo all’uomo? Cosa sta succedendo a questo mondo?
Le nuove generazioni, poi, sono totalmente immerse e permeate della realtà virtuale, fatta di social, chat, videogiochi. Se un adolescente non possiede un tablet o un computer è un emarginato! Il nostro stile di vita sta imprigionando sempre di più le nostre vite e costringendo le nostre scelte. Chi non risponde agli orari, alla tecnologia e al linguaggio web è sempre di più un alieno!
Ci stiamo trasformando da consumatori, quali siamo stati fino agli anni novanta, a schiavi! Oggi è veramente difficile incontrarsi fisicamente per passare un po’ di tempo insieme, magari senza fare niente, solo per parlarsi e conoscersi. Tutti hanno fretta, sono nervosi, diffidenti, hanno poche cose da dirsi e si annoiano.
Le case sono sempre più solitarie, le famiglie divise, le librerie vuote! I negozi di musica sono quasi tutti spariti, gli eventi culturali assenti o boicottati.
Ciò che accomuna le persone sono gli eventi straordinari, gli orari stabiliti, l’ansia del vivere quotidiano e l’angoscia per il futuro.
Perché l’uomo ha smesso di interrogarsi? Non siamo macchine, non siamo pedine di un sistema. Siamo persone dotate di coscienza, autocoscienza e intelligenza. Siamo anime in cammino esistenziale e in quanto tale abbiamo bisogno di conoscerci, di fare esperienze umane, di dialogare, di volerci bene. Abbiamo bisogno di cultura, di conoscenza, di confronto reciproco e, quindi, anche di tempo per noi e per gli altri.
Se mancano la consapevolezza di sé, il confronto e la condivisione con gli altri la coscienza va in anoressia, si chiude, si addormenta e la nostra ombra, il nostro lato oscuro, il nostro inconscio prendono il sopravvento e spalancano le porte del nostro inferno personale.
La rabbia, la paura, la solitudine, l’odio sono tutte dimensioni che provengono da quella nostra zona d’ombra, dove la luce della coscienza non arriva. La consapevolezza produce una visione chiara e distinta di chi siamo e di cosa ci accade, attinge alle nostre risorse e capacità per rispondere all’ambiente e ci sostiene nel nostro cammino esistenziale. Se questa luce interiore manca le tenebre piombano su di noi e ci ammaliamo di tutto, di lavoro, di sballo, di ansia, di panico, di depressione, ecc.
Ricordiamoci chi siamo, sforziamoci di imporre la nostra natura su questo sistema politico, economico, sociale e sotto-culturale in cui siamo immersi. Noi siamo il centro della vita, il sale della terra, la luce di questo mondo e non le banche, i partiti o la folle corsa al progresso tecnologico.

www.alessandrospampinato.com

 

image_pdfScarica articolo (pdf)image_printStampa articolo
Quanto ti piace?

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com