È stato tagliato a inizio novembre il traguardo dei due milioni di passeggeri. I numeri tornano quelli del prepandemia, ma ora anche il territorio è chiamato a crescere.

Ai livelli prepandemia con appena una settimana di ritardo. Se il porto di Civitavecchia aspettava una buona notizia, questa è arrivata con la campanella che in settimana ha squillato per il duemilionesimo crocierista che ha varcato le soglie del terminal. Nel 2019 l’evento era accaduto a fine ottobre, quest’anno a inizio novembre, segno che sostanzialmente il mercato del turismo su nave ha recuperato la baldanza di quando la parola Covid era solo un mucchio di lettere senza significato.

Chiaramente il traguardo è stato salutato con soddisfazione dal presidente dell’Autorità di sistema portuale Pino Musolino e dal direttore generale di Roma Cruise Terminal John Portelli. Ma nella comferenza stampa che ha fatto il punto della situazione sulla movimentazione passeggeri si è anche parlato del futuro, con una crescita del turn-around che promette maggiore circolo di turisti anche in città.

Certo, la questione pone antichi problemi, come la capacità ricettiva effettiva del territorio, laddove ancora oggi si è in presenza di abusivi che a largo della Pace fanno il bello e il cattivo tempo, tanto per citare un problema assurto agli “onori” delle cronache televisive appena la settimana scorsa.

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