Il Forno della discordia. Tanti gli interventi dei cittadini e dei politici nel consiglio comunale aperto.
Gli ambientalisti pentastellati al governo, nonostante i soldi incassati dall’Enel, , inora si sono rifiutati di pagare la penale.
Polemiche, polemiche ma una constatazione: con 48mila euro l’iter poteva essere bloccato e buonanotte alle cremazioni. Il consiglio comunale di lunedì ha ancora una volta evidenziato la spaccatura all’interno del M5S: da una parte Cozzolino e i suoi fedelissimi, dall’altra la presidente del consiglio comunale Riccetti e le due dissidenti ha far pesare al sindaco la scelta (personale) di volere a tutti i costi il forno crematorio. Insomma un tutto contro tutti, con una città amministrata malamente e pronta ad accogliere l’ennesima servitù, dopo Enel e porto senza che la città ne abbia alcun beneficio. E meno male che al Pincio erano arrivati gli ambientalisti.

 

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