La Villa romana di Cappelletto.

La località di Cappelletto, nel Comune di Civitavecchia, presenta degli interessanti ruderi di epoca romana. Posti sulla propaggine costiera, sono riportati (S. Dainotto,2005) nel portolano di Costaguti  del XVIII secolo e pubblicati in ricerche di superficie (Ass. G.M. Amicizia, 2004) e subacquee (M. Sonno, S. Anelli, 2012). L’ Università La Sapienza (prof.ssa F.R. Stasolla) ha effettuato la prima campagna di scavo sistematico nel periodo 2013-2014, con il coordinamento della Soprintendenza e in convenzione con l’Autorità Portuale di Civitavecchia-Fiumicino e Gaeta, nell’ambito di un progetto di opere di compensazione per i nuovi lavori strategici del porto. Il complesso edilizio emerso copre un’area di circa 1500 mq, ricco di ambienti di tipo residenziale, costruiti in due fasi edilizie. Della prima fase,  risalente al I sec. a.C., spicca la grande scalinata, termine ultimo di un porticato che forniva l’accesso verso la spiaggia. Fu realizzata con quella pietra costiera conosciuta localmente come Scaglia (Panchina Toscana). Nel periodo successivo, ricondotto al I sec. d.C., vengono costruite nuove sale che in parte ricoprono le antecedenti. Alcune di queste presentano pavimentazioni in opus tessellatum, in cui tessere bianche compongono larghe e sobrie specchiature racchiuse in riquadri neri. A tale fase appartiene anche l’interessante balneum monoabsidato (ca. m. 12,5×8,4), le cui spesse mura perimetrali (ca. 120 cm) sono in opus quasireticulatum. Internamente aveva una muratura che forse fungeva da solium, il pavimento, invece, era scaldato tramite un solaio, realizzato con la tecnica delle suspensurae, inizialmente in opus signinum (cocciopesto), fu successivamente ricoperto da un pavimento in opus spicatum. I materiali lapidei da costruzione provenivano certamente da una vicina cava, individuata forse nelle vicinanze meridionali, mentre l’acqua che alimentava il balneum, verosimilmente, era prelevata mediante una conduttura, che partiva da una vicina località, ricca di sorgenti d’acqua, conosciuta con l’appellativo di Acque Fresche. L’insenatura antistante all’epoca era assai più marcatamente delineata, poichè il livello marino era minore, doveva quindi servire da approdo almeno per il cabotaggio. I risultati ottenuti definiscono quindi Cappelletto come un’ importante villa costiera (domus maritima), inserita in quel contesto di altrettante ville litoranee, dotate di piccoli approdi, tra Centumcellae, Castrum Novum e Pyrgi.

GLAUCO STRACCI – SSC

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