L’Onorevole: «Rancore per essere stato escluso dal comitato di gestione portuale»
L’Autorità Portuale di Civitavecchia sembra non trovare pace: dopo la nomina di Pasqualino Monti all’Authority di Palermo, il Presidente della Compagnia portuale punta il dito contro l’Onorevole Marietta Tidei e tutto il Partito Democratico. «Sono stati per oltre un anno a fargli la guerra. Una guerra ferrea, infarcita di articoli di giornali, azioni politiche e anche oltre che alla
fine hanno portato il Ministro a prendere determinate decisioni» sostiene il Presidente della Cpc portando alla luce come
la nomina di Monti non risulti sbagliata dopo la questione del Molo Vespucci e l’intervento del Ministro dei Trasporti. ,a questa
scelta di Pasqualino Monti non vuole quadrare a Enrico Luciani che continua a chiedersi di chi sia la colpa, valutando che
«non ha sbagliato il Ministro che credo abbia tutte le capacità di scegliere secondo la legge e la legalità.
C’è qualcun altro che ha sbagliato. E allora bisognerebbe prendere le giuste decisioni. Già oggi qualcuno dovrebbe dimettersi
da parlamentare».
Con questo chiaro riferimento, Enrico Luciani punta il dito contro Marietta Tidei, la quale prontamente risponde per le rime:
«Se il ministro Delrio ha deciso di non affidare a Monti al gestione del porto di Civitavecchia evidentemente c’era qualcosa
che non funzionava. Il Mef e la Corte dei Conti sono stati molto chiari in merito, evidenziando una gestione dell’ente assolutamente opaca. Se la segretaria generale, appena insediata, ha annunciato di voler chiedere il riconoscimento dello stato di crisi probabilmente la situazione era estremamente preoccupante con i Traffici in calo, una conseguente
diminuzione dell’occupazione e il grave stato delle finanze generato dalla sentenza del Consiglio di Stato sulla questione dell’illegittimo aumento delle tariffe alla Erg. Quando parla di affossamento del porto forse Luciani – ha aggiungo la parlamentare dem – più che accusare me dovrebbe chiedere spiegazioni a Monti e a chi ha gestito il porto in questi anni.
L’intervento di Luciani lascia trasparire un certo rancore per essere stato escluso del comitato di gestione portuale, ma credo
che questa volta abbia sul serio esagerato».
Risponde anche il segretario Pd Leopardo

Anche il segretario del Partito Democratico Enrico Leopardo immediatamente entra nel vivo della discussione: «E’ facile comprendere le ragioni del rammarico di Enrico Luciani per la mancata nomina del “ suo “ presidente alla direzione dell’Autorità Portuale. La convenienza di quel sodalizio per Luciani era sotto gli occhi di tutti. In nome di quella convenienza Luciani
ha taciuto sulla relazione del MEF che evidenziava numerose criticità nella gestione di Monti».

 

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