«Il regolamento europeo ci ha messo in ginocchio».

I pescatori di Civitavecchia tornano a far sentire la propria voce. In molti hanno partecipato alla manifestazione nazionale che si è svolta nei giorni scorsi a Roma per protestare contro le normative e le sanzioni, ritenute troppo dure e che rischiano di mettere definitivamente in ginocchio una categoria già in crisi da tempo. In particolari le restrizioni maggiori riguardano le dimensioni del pesce. “Siamo succubi di un regolamento europeo – spiega Luigi Guida – che da sette anni a questa parte ci ha messo in ginocchio. E più non reagiamo e più le cose vanno male. Addirittura adesso si sono inventati delle sanzioni amministrative
che partono da 75.000 e vanno a finire a 150.000 euro. Inoltre abbiamo delle limitazioni con le misure dei pesci che non ci consentono di pescare i pesci piccoli.
Se non possiamo prendere i piccoli, dobbiamo attrezzarci per prendere i grossi, ovvero le madri con tutti i figli dentro. Noi con
un peschereccio dobbiamo sbarcare il lunario, abbiamo molte spese, l’equipaggio da pagare. Se vogliono farci fermare, ce lo
dicessero, ci danno un posto di lavoro e la facciamo finita. Un ristoratore che compra un pesce sottomisura, rischia disastro ambientale, insieme a chi glielo ha venduto. Mi sembra esagerato visto che neanche chi fa gli sversamenti in mare, prende disastro ambientale”.

 

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