Siamo ormai nel pieno della campagna elettorale per le prossime elezioni amministrative del Comune di Tarquinia.  Le quattro liste che compongono la coalizione che sostiene Gianni Moscherini per la carica di primo cittadino della città etrusca sono più attive che mai e lo stesso candidato sindaco è carico e pieno di entusiasmo per “restituire dignità alla città ridisegnando il territorio per creare lavoro, sviluppo e benessere”, come dichiarato nel frontespizio del proprio programma elettorale.

Un programma che, a leggerlo con occhio sereno e costruttivo e non annebbiato dalla faziosità o – peggio – dalla diffidenza, è ricco di spunti, di idee e di progetti concreti e realizzabili.  Senza dubbio alcuni di questi richiedono impegno, tempo, competenze e buona volontà, tutte caratteristiche che di certo non mancano tra tutti i candidati che sostengono e propongono il programma amministrativo.

Alcuni dei progetti in cantiere necessitano della collaborazione, oltre che dei cittadini, anche di entità esterne – istituzionali e private – al Comune di Tarquinia (l’Arcivescovado di Tarquinia e Civitavecchia, istituti di credito, alcune branche ai diversi livelli dell’Amministrazione pubblica, investitori privati – solo per citarne sommariamente alcune).  Collaborazione che – ne sono certi i “moscheriniani” – non mancherà di essere da queste fornita, tenuto conto del suo obiettivo principale: la comunità tarquiniese.  E, se vogliamo pensare in grande, dello sviluppo in generale.

Particolare attenzione è dedicata alle opportunità che il territorio di Tarquinia offre alle future generazioni.  I primi sono i giovani, che hanno oggi capacità di comunicazione che prima non esistevano.  Oggi abbiamo la possibilità di creare uno sviluppo della comunità e di soddisfare i bisogni di questa in maniera molto più partecipata, cosa che finora non è stata realizzata – nel migliore dei casi – o, peggio, non è stata considerata affatto.

I giovani sono il futuro e “il futuro è adesso” sostiene Gianni Moscherini.  E’ oggi che chi amministra deve gettare le basi per il futuro dei giovani, creando opportunità di lavoro, di inserimento e di sviluppo in questo mondo, utilizzando al meglio le tante, sane risorse che i giovani possono e sanno offrire, se solo si dà loro la possibilità di esprimerle concretamente.

Si tratta quindi di utilizzare le tante risorse di cui il territorio di Tarquinia è ricco: agricoltura, storia, mare, cultura, svago, sport.  Sono questi tutti settori che a Tarquinia sono stati trascurati o, nel migliore dei casi, non sfruttati adeguatamente e che Moscherini vuole, invece, far rifiorire, crescere, sviluppare, promuovere per far tornare Tarquinia Capitale dell’Etruria e non soltanto, aprendosi alla collaborazione con i comuni e le comunità più vicini e più distanti.

Il programma, dicevamo, è ricco di spunti che – visti in sistema l’uno con l’altro – tendono a gettare concretamente le basi per lo sviluppo e la crescita del territorio.

Proprio perché il programma va visto nella sua globalità, è difficile approfondire un argomento singolarmente, senza accennare agli altri.

Lo sport, ad esempio.  La creazione di una “Cittadella dello Sport”, con la delocalizzazione sulla fascia costiera delle infrastrutture sportive che consenta anche l’inserimento di tutte le Associazioni esistenti, il recupero e la riqualificazione dei campi da gioco e delle strutture attualmente “trascurate” nella zona del Giglio, è strettamente legata ad una riqualificazione del litorale e alla visione di un utilizzo di queste strutture non solamente in ottica locale ma nazionale e internazionale.  Come internazionali sono le gare a cui mira il da sempre atteso ampliamento a 18 buche del campo da golf di Marina Velka.

E la citata “Cittadella dello Sport” guarderà anche al sociale e ai diversamente abili, con strutture adeguate alle esigenze di questi ultimi, da vedere come una opportunità, attraverso la creazione di strutture utilizzabili come colonia marina estiva per le vacanze e come struttura di accoglienza nelle altre stagioni.

Parlare di “sociale” comporta automaticamente pensare agli anziani e alle fasce più deboli della popolazione al cui sostegno, grazie alla stipula di un protocollo d’intesa tra Comune, istituti di credito e sistema imprenditoriale, dedicare parte degli utili, senza dimenticare la necessità di attuazione di un programma che abbia come primo obiettivo la realizzazione di alloggi popolari ecosostenibili e a basso impatto ambientale.

E non finisce qui…

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