“Assistiamo in questi giorni con ansia calcistica alle dispute interne al PD locale. Giovani Democratici contro democratici giovani, Orlandiani italiani contro anziani Renziani, vecchie volpi della politica che han partorito leopardi contro schiere di avvenenti cacciatori considerati di frodo.

La disputa è sulle nomine alla commissione elettorale ma è solo l’ultima delle controversie scaturite tra le parti. Così disuniti da non festeggiare la Festa dell’Unità, e uniti soltanto nel criticare l’estate civitacchiese senza comunque nemmeno riuscire a proporre le quattro pennette all’arrabbiata della loro tradizione.

Ma la domanda che in tutti noi sorge spontanea è un’altra. Ferma restando la nostra preferenza a cambi della guardia che cela, ma non troppo, un nostro tifo per i Giovani Democratici piuttosto che per i cuccioli di volpe, i dubbi sul contendere restano. Sono dubbi che fanno forse trasparire il vero significato della disputa.

Al di la infatti delle nomine e altri posticini all’interno del partito ci si chiede quali sono i progetti, le idee, la visione della città di questi schieramenti? Devono essere visioni così contrastanti da creare una grande guerra interna ma non ve n’è mai traccia. Nessuno sa quali sono gli argomenti del contendere. E allora viene spontaneo pensare che non sia per una differenza di vedute o di programmi e idee per la città a dividere le parti. Restano quindi le sole sedie, le poltrone da occupare. Ognuno vuole la sua. Per fare cosa? Boh!  Molti lo immaginano, viste le condizioni in cui hanno lasciato la città, la Regione e la Nazione. Molti lo immaginano, viste le discrete condizioni economiche in cui si è trovato chi ha fatto politica a lungo. Molti lo immaginano ma nessuno lo sa, perché mai e poi mai si è parlato di qualcosa di concreto per la città, mai si è vista una proposta o meglio due proposte contrastanti a giustificare la battaglia interna.  Purtroppo crediamo che i cittadini si siano un po’ abituati a queste liti o forse rassegnati. Lo hanno come accettato e messo in fondo al loro cuore. La domanda su quali siano le differenti visioni di Civitavecchia tra le parti nemmeno se la pongono più. Sanno e accettano sommessamente che la lotta sia solo per le poltrone. E quando è così non rimane che fare il tifo. Abbiamo vinto e abbiamo perso, come quando si guarda una partita ma allo stesso modo della partita questo “abbiamo” non porta benefici se non ai protagonisti diretti della vittoria.

La partita è in corso, assistiamo curiosi, da bravi italiani facciamo anche noi il nostro tifo ma non vediamo nulla, solo il buio oltre la sedia”.

Comunicato del M5S Civitavecchia

 

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