LADISPOLI – A Gaeta gli studenti dell’Istituto Alberghiero erano stati appena un mese fa per la finale dell’VIII Edizione del Festival dei Giovani ed erano tornati con due premi aggiudicandosi un doppio primo posto sul podio per le Sezioni Cucina / Bar e Cocktail nel Concorso “Chef di Classe”. Ma ieri alcune classi (3^ KA, 4^ KB, 4^KA e 5^ SB) hanno voluto respirare l’atmosfera più rilassante di una visita didattica, accompagnati dalla Vicepreside Prof.ssa Rosa Torino e dai docenti Dina Cerroni, Elisa Colombo, Emanuela Ottaviani, Andrea Palma, Alessio Ruggiero, Angela Di Sabatino e Maria Grazia Vasta. “Nel nostro Istituto puntiamo da sempre a proporre saperi che devono avvalersi dell’esperienza diretta. – ha sottolineato la Vicepreside Rosa Torino – Maggio è tradizionalmente il mese delle visite di istruzione che rappresentano lo strumento ideale per raggiungere una sintesi ideale fra teoria e pratica. Abbiamo trascorso una giornata magnifica a contatto con la natura e la bellezza, che rimarrà nella memoria di tutti noi”. Ma a spiegare la perfetta riuscita della visita di Gaeta, città straordinaria prima campana, poi laziale (a partire dal 1927), protesa sull’ampio golfo descritto da Strabone e sospesa fra la storia e il mito, è la Prof.ssa Angela Di Sabatino, Docente di Lettere dell’Istituto Alberghiero: “Si è trattato di un’uscita didattica svolta a poca distanza dalla fine dell’anno scolastico. I Quinti saranno presto impegnati con gli Esami di Stato e i Quarti sono in partenza per gli stage. – ha proseguito – Gaeta è una località turistica ricca di storia e stimoli culturali, a partire dagli echi virgiliani che la legano al nome della nutrice di Enea. Qui si rifugiò Pio IX dopo la proclamazione della Repubblica Romana. Qui si combatté l’ultima battaglia tra il Regno delle Due Sicilie e l’esercito piemontese, terminata con la resa di Francesco II di Borbone. Ma molti altri sarebbero gli episodi da ricordare, che testimoniano l’importanza strategica di questa roccaforte denominata “Secondo Stato della Chiesa”. Oggi – ha concluso la Prof.ssa Di Sabatino – abbiamo percorso i suoi vicoli medievali fino alla Rocca Aragonese alla scoperta dell’anima e dell’identità più profonda di questo luogo unico al mondo, lungo un percorso che ci ha portato alla Montagna Spaccata e ai racconti emozionanti della tradizione cristiana legati alla sua origine. Ma non potevamo ripartire senza immergerci anche nei sapori di Gaeta, a cominciare dalle sue magnifiche tielle ripiene. Una giornata – ha concluso la Prof.ssa Di Sabatino – all’insegna della spensieratezza, della condivisione e del divertimento perché crediamo, con Maria Montessori, che per insegnare sia necessario anche e soprattutto emozionare”.

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