LA MENZOGNA COME SCELTA. di Alessandro Spampinato (2^ parte)

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Questo tasso può aumentare di ben otto volte del normale a seguito di una bugia. Spesso inconsciamente il bugiardo si strofinerà o toccherà il naso a causa di una scarica di adrenalina che apre i capillari del naso e procura prurito. Chi sta per mentire può anche tendere a coprirsi la bocca o gli occhi. Inoltre non rispondono mai direttamente alle domande se non per niente, hanno tempi di risposta più lunghi del normale perché devono elaborare la risposta in relazione alla bugia raccontata e a volte balbettano. Questi gli elementi essenziali, che ci sono sufficienti per capire la responsabilità del bugiardo. Chi mente sa quello che sta facendo, sceglie di manipolare la realtà per un proprio vantaggio, si impegna e compie un lavoro mentale molto stressante e ansiogeno, per nulla piacevole. Mentire è una scelta, una responsabilità, un lavoro. Per questo è possibile scoprire se una persona ci sta mentendo, perché per farlo deve tenere sotto controllo tante cose contemporaneamente e velocemente sottoponendosi ad uno stress. Lo stress produce delle modificazioni psico-fisiologiche facilmente individuabili se si conosce bene la persona in stato di normalità e calma. E’ importante, infatti, osservare bene la persona nella sua quotidianità o quando è tranquilla. Impareremo il suo timbro e il suo tono di voce, la sua energia, la sua postura, i movimenti dei suoi occhi quando ci parla del più o del meno o di fatti accaduti, lo conosceremo quando ci sorride. Se possediamo queste informazioni di base le bugie avranno le gambe corte. Infine si mente anche per necessità quando, ad esempio, la persona è affetta da un disturbo narcisistico che lo porta a distorcere la realtà e i fatti in virtù della sua immagine onnipotente con cui ha a che fare. In questo caso si è solo parzialmente giustificati dalla presenza di una devianza e di una distorsione indotta dalla patologia.

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