Alla base della protesta il contratto che prevede un sostanziale dimezzamento degli operai con un primo taglio già da gennaio. I sindacati: “si prevedano progetti alternativi di sviluppo”.

Sciopero martedì scorso, il 26 ottobre, dei lavoratori Minosse davanti ai cancelli della centrale Enel di Torrevaldaliga Nord. Alla base della manifestazione il nuovo contratto sottoscritto da Enel e Minosse per lo scarico del carbone prevede in due anni un sostanziale dimezzamento dei lavoratori impegnati, con un primo consistente taglio delle attività da realizzarsi già dal prossimo mese di gennaio.

Secondo le organizzazioni sindacali FILT e USB, che hanno proclamato la protesta, “tale riduzione del personale sarebbe peraltro accompagnata da profondi cambiamenti dell’organizzazione del lavoro, ridotta ai minimi termini, e della stessa operatività delle grandi macchine per lo scarico del carbone”.

Sindacati e lavoratori pur essendo “consapevoli che prima o poi si arriverà a una chiusura della centrale a carbone” si aspettano da “Enel progetti alternativi di sviluppo che possano assorbire i lavoratori attualmente impiegati in centrale”.

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