Il Comune di Civitavecchia – Assessorato alla Cultura e Centrale sound system organizano SABATO 26 Novembre alla Sala Ennio Morricone della Citadella della Musica la presentazione dei documentari
RASTAMAN LAND – Bob Marley in Etiopia
R COME REGGAE, R COME ROTOTOM
di Giorgio Battaglia

Sarà presente l’autore, a seguire dibattito.  Prima e dopo selezioni musicali giamaicane.

Ore 21,00 Ingresso libero fino al raggiungimento dei posti disponibili.

LAND – Bob Marley in Etiopia

A trentadue anni dalla morte, Bob Marley continua ad essere l’artista “top seller” del mercato musicale mondiale.

Di lui si è scritto, detto, e molte volte inventato, tutto quello che si poteva.

La sua vita è stata passata al microscopio, ogni sua dichiarazione pubblica la conosciamo a memoria, i diritti delle sue fotografie non hanno prezzo.

Eppure, questa “radiografia mediatica”, accurata in ogni particolare, paradossalmente, non ha praticamente mai preso in considerazione uno tra i momenti più importanti della sua esistenza. Il viaggio che ha compiuto in Etiopia nel 1978.

Un passaggio fondamentale, per l’Uomo e per l’Artista. Che prima di ogni altro esponente della scena reggae mondiale si è sentito in dovere di recarsi in quella che considerava la Madre Patria. Sua e di tutti i fratelli Rastafari.

Questo “pellegrinaggio”, questo ritorno alle origini, tanto cercato e fortemente voluto da Marley, ha segnato in maniera indelebile gli ultimi anni della sua vita. In Etiopia ha infatti ritrovato tutti quei Rasta, suoi coetanei ed amici, che seguendo il precetto del rimpatrio si erano stabiliti a Shashamane, circa 250 chilometri a sud di Addis Abeba, sulla terra donata loro dall’Imperatore Haile Selassie I.”Exodus, Movement of Jah People…”

Questo è, in assoluto, il primo documento filmato che racconta il viaggio di Bob Marley in Etiopia nel 1978.

Stranamente, anzi incomprensibilmente, mai nessuno prima d’ora ha pensato di raccogliere le testimonianze degli anziani Rasta che sono stati assieme a Marley durante la sua permanenza in Etiopia, ad Addis Abeba e Shashamane. Giorni gloriosi, come ci hanno raccontato, giorni durante i quali proprio loro, insieme a Marley, scrissero il brano “Zimbabwe”, manifesto per la futura indipendenza del Paese africano.

Abbiamo avuto il privilegio di poter essere i primi a parlare con loro, e l’affresco di Marley che ci hanno descritto lascia senza fiato. Per la prima volta, ad esempio, viene racconta per filo e per segno l’ultima telefonata fatta da Marley prima di morire, quando l’Artista più grande del secolo passato ha manifestato proprio ad un amico di Shashamane, Jah Flippins, il suo preciso desiderio di riposare per sempre in Etiopia ed essere sepolto a Shashamane. Ripeto. Mai prima d’ora sono state registrate dichiarazioni tanto importanti ed assolutamente nuove, che fanno luce per la prima volta su aspetti della vita di Marley fino ad oggi sconosciuti.

E Flippins, lo vedrete, ricorda quella telefonata parola per parola…ma c’e’ molto, molto di più. Qualcuno può chiamarle coincidenze, o destino. Fatto sta che Flippins, il narratore di “Rastaman Land”, ci ha lasciato poco più di un mese dopo le sue dichiarazioni, dopo averci aperto il suo cuore, lasciandoci quello che a pieno titolo possiamo chiamare il testamento spirituale suo e del suo miglior amico, Bob Marley.
R COME REGGAE, R COME ROTOTOM

Il documentario è stato girato in due anni, durante le prime edizioni del Rototom Realizzato in Spagna.

Il Rototom è in assoluto il più importante festival dedicato alla musica e alla cultura giamaicana, dopo che il mitico Sunsplash di Montego Bay ha chiuso i battenti.

Nato in Italia, in Friuli per l’esattezza, è stato “costretto” a spostarsi a Benicassim, 60 chilometri da Valencia, per le continue e ripetute provocazioni che hanno spinto il suo nucleo fondatore a “traslocare” in un Paese che garantisse libertà e legalità. Con una perdita economica – stime Sole 24 ore – dai 5 ai 7 milioni di euro…(all’interno del documentario la storia di denunce, provocazioni ed intimidazioni è spiegato da Gino Castaldo di “Repubblica”).

Ma la forza del documentario è ovviamente la musica. Da Rita Marley a Jimmy Cliff, Dai Congos ai Wailing Souls, a Ziggy Marley, Brigadier Jerry e tanti altri passando per Giuliano Palma, abbiamo girato tutto il meglio della attuale reggae music. Il “numero” in più è la gente, quelle centinaia di migliaia di persone che continuano a colonizzare Benicassim ogni anno. Persone che abbiamo descritto per immagini che danno sensazioni davvero forti. Sono loro i veri attori ed artefici del Rototom…

(Fonte:  www.centralesound.it)

 

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