Cinque candidati sindaco tra rinnovamento, cambi di casacca e vecchi ritorni

TARQUINIA – Centonovanta candidati alla carica di consiglieri comunali, dodici liste e cinque candidati sindaco. Tanti nomi nuovi, alcuni vecchi e molti passaggi da un gruppo all’altro. È questo il quadro delle amministrative 2019 a Tarquinia. La città torna infatti a rinnovare le cariche a distanza di soli due anni. Dopo una fase di sei mesi di commissariamento, seguita alle dimissioni del sindaco Pietro Mencarini, i cittadini di Tarquinia dovranno ora scegliere con attenzione la nuova classe dirigente della città. Ieri mattina si sono completate le formalità per la presentazione delle candidature. Scorrendo i nomi spiccano subito quattro considerazioni principali. La prima riguarda il vero rinnovamento della classe politica proposto dal candidato sindaco Giulivi che, fedele a quanto anticipato nelle scorse settimane, ha scelto, con coraggio e determinazione, figure giovani; e rinunciato, definitivamente, al sostegno di Renato Bacciardi: l’ex Moro, dopo tentennamenti non ha più presentato la quarta lista che aveva annunciato. Resta invece fedele al progetto per Tarquinia, Roberto Fanucci dimostrando, ancora una volta, coerenza e interesse per la città in linea con quanto dimostrato due anni fa, quando da candidato sindaco fece un passo indietro per lasciare spazio a Pietro Mencarini per allargare il consenso. Il secondo dato, clamoroso, è poi il ‘’passaggio al nemico’’ di diversi personaggi, alcuni della ex amministrazione Mencarini, o vicini ad essa, come Manuel Catini, Silvano Olmi, Alessandro Sacripanti e Alberto Tosoni (questi ultimi due in quota Agraria). Allontanati da Giulivi, in quanto ritenuti elementi di disturbo a caccia di poltrone, ‘’i big, cavalli da voto’’ hanno ripiegato su Moscherini, colui cioè contro il quale, appena due anni fa, avevano speso parole di disprezzo, scandendo il ‘’mai e poi mai’’. Il miracolo della politica, verrebbe da dire. La terza considerazione, riguarda il Movimento cinque stelle che ha chiuso a quindici la propria squadra, uno in meno, segno tangibile di una scarsa volontà di mettersi in gioco tra tra le fila grilline che vivono una fase di stanchezza oltre che di malumori interni al livello locale. Ciò, nonostante la scelta dei pentastellati di puntare su un nome nuovo, quello di un giovane preparato quale è Andrea Andreani. La quarta, ma non ultima per importanza, che salta all’occhio, è la considerazione legata al ritorno in sella di volti noti della politica che, spariti per qualche anno dal radar dei palazzi, e dopo aver annunciato ritiri, tornano ora sotto i riflettori: è il caso dell’ex presidente dell’Università Agraria (Pd) Alessandro Antonelli e dell’altrettanto noto Gino Stella, che nei giorni scorsi ha, evidentemente per questa scesa in campo, annunciato l’autosospensione dalla presidenza dell’associazione DiVini commercianti. Ed è il caso anche di politici di lungo corso come Maurizio Guidozzi, Enrico Leoni e Renzo Bonelli. Ora, conclusa la parte burocratica, si apre la fase della campagna elettorale vera e propria. Il candidato sindaco Alessandro Giulivi ieri mattina ha convocato sostenitori e candidati per l’ufficializzazione delle liste, rispondendo in punto alle domande. Subito in esordio le considerazioni su Bacciardi e la lista venuta meno: “Le sirene di Ulisse hanno portato in altri lidi persone della lista di Bacciardi. Chi è stato attratto da poltrone e non da programmi ha preferito andare altrove. Da Renato c’è da aspettarsi di tutto: potrebbe stare in qualsiasi luogo e con qualsiasi partito, quindi non sta bene qui. Con noi c’è soltanto gente che crede ai progetti e ai programmi. Non abbiamo mai fatto e non faremo alcun tipo di discorso sulle poltrone. Gli incarichi li sceglieremo insieme alla squadra, solo dopo che saranno stati eletti i consiglieri. Tutti coloro che sono attratti dalle poltrone e non dai programmi non possono far parte della nostra squadra. Le nostre liste sono composte da brave persone. Non ci sono i famosi portatori di voti ma gente che crede a questo paese e nella sua possibilità di crescita. Se i cittadini ci daranno il voto, questo sarà un cambiamento epocale che ci consentirà di eliminare tutta quella immondizia che ha portato il paese fino a questo punto”. Giulivi, dopo l’elenco dei nomi dei candidati consiglieri che compongono le tre liste, ‘‘Lega Salvini’’, ‘‘Noi per Tarquinia’’ e ‘‘Futura Tarquinia’’, sottolineando che l’età media è di circa 43 anni, ha ricordato l’importante appuntamento elettorale del primo maggio, quando verrà a Tarquinia alle 16,30 in viale dei Tritoni, il vicepremier della Lega Matteo Salvini. Tra i primi interventi dopo la presentazione delle liste, ieri si è registrato anche quello di Sandro Celli: «Sono orgoglioso di queste tre liste civiche di centrosinistra – ha scritto Celli in una nota – Le nostre tre liste sono composte da donne, uomini e tanti giovani con esperienze civiche e personali diverse, ma che condividono la stessa idea di futuro per Tarquinia. Sono tre liste che si riconoscono in un progetto civico aperto a tutte le forze che hanno a cuore questa città. Sono tre liste formate da candidati che hanno scelto con entusiasmo di partecipare e dare il loro contributo per il paese in cui vivono”. Celli ha proposto poi un incontro pubblico con gli altri candidati sindaco per parlare di programmi. “Voglio confrontarmi sui progetti e voglio farlo in un dibattito con tutti i candidati sindaco – afferma -. I tarquiniesi ci chiedono di parlare dei contenuti dei nostri programmi. Su questo devono scegliere chi votare”. La grande corsa è appena cominciata e mentre i tarquiniesi attendono il responso, almeno il primo, che uscirà dalle urne dopo il voto del 26 maggio, via libera agli slogan.

Fonte La Provincia

Di seguito tutti i candidati sindaco e gli aspiranti consiglieri per ogni lista

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