Oste è buono il vino? A questa eventuale domanda, nella recente seduta di Consiglio sul bilancio consuntivo, il sindaco Cozzolino non avrebbe potuto far altro che annuire. Peccato per lui, però, che gli slogan a 5 stelle non incantino più nessuno. Vantarsi di aver messo in ordine i conti, quasi che dal 1° gennaio 2016 questo non fosse ormai un obbligo di legge, può sembrare tracotante ma affermare di aver risanato il bilancio è una vera e propria bufala.

È bene che si sappia che l’amministrazione pentastellata ha spalmato i 39 milioni di disavanzo, emersi in seguito alla Direttiva 2013/34/UE relativa ai bilanci d’esercizio ed ai bilanci consolidati e che è stata recepita in Italia dal D.Lgs. 18 agosto 2015 n. 139, sul massimo periodo consentito dalla legge stessa ovvero 30 anni!

Questo significa che ogni anno il comune, oltre a tenere in equilibrio i conti, deve accantonare circa 1,3 milioni di euro per estinguere il disavanzo. Cozzolino e la sua amministrazione avranno pagato, alla fine del proprio mandato, circa un decimo del debito emerso con la nuova contabilità, mentre gli altri nove decimi del debito saranno a carico delle prossime amministrazioni e dunque sulle spalle dei nostri nipoti.

Ma tornando alla seduta di Consiglio sul bilancio, durante la quale il sindaco ed i suoi assessori si sono dilungati in un noioso elenco delle cose fatte citando addirittura lo sfalcio dell’erba, la sostituzione di lampadine e la verniciatura di alcune ringhiere, è necessario puntualizzare alcuni interessanti temi. Chiarito che il maggiore risparmio per il Comune scaturirà dal passaggio del servizio idrico ad ACEA (circa 5 milioni di euro annui) avvenuto proprio durante l’amministrazione Cozzolino con un probabile aumento della bolletta come da egli stesso previsto, ci ha lasciato stupiti il maldestro tentativo di mettere la polvere sotto il tappeto tralasciando di affrontare le problematiche più importanti ovvero quelle legate alle società partecipate sulla cui gestione lo stesso Collegio dei revisori del Comune avanza pesanti critiche.

Per quanto riguarda la Società Civitavecchia Infrastrutture srl proprietaria degli immobili comunali e della rete idrica e posta in liquidazione nonostante avesse un bilancio in attivo, il Collegio dei revisori “… rinnova l’invito all’Ente in qualità di socio di valutare le eventuali azioni da porre in essere al fine di individuare profili di responsabilità nella gestione che possano aver condotto alla situazione di dissesto finanziario…“. Dunque, stante l’importanza della società e l’esplicito invito dei revisori, ci saremmo aspettati che il sindaco entrasse nel merito della questione. Invece nulla, polvere sotto il tappeto.

Per quanto riguarda poi Civitavecchia Servizi Pubblici, la drammatica situazione igienica della città è sotto gli occhi di tutti. Cassonetti insufficienti ed in condizioni pietose, raccolta differenziata impalpabile, totale incapacità dell’amministrazione di gestire la sua stessa società. A questo proposito risulta per molti versi esemplificativo quanto recentemente affermato dall’assessore all’ambiente Manuedda in merito alla pulizia e manutenzione della Marina: “… Abbiamo sollecitato più volte Civitavecchia Servizi Pubblici ad intervenire come disposto da contratto… “. Evidentemente senza alcun esito.

Considerato che il Comune è proprietario al 100% della CSP, le parole dell’assessore all’ambiente la dicono lunga sulla assoluta incapacità dell’amministrazione Cozzolino di garantire un servizio essenziale quale quello dell’igiene pubblica. Qualcuno si sarebbe aspettato che a fronte di questi risultati della società il sindaco prendesse dei provvedimenti nei confronti dell’Amministratore Unico. Invece no, anzi. Come premio il sindaco Cozzolino gli aumenta lo stipendio di ben 25.000 euro l’anno mentre i lavoratori hanno finora avuto decurtazioni generalizzate e rinunciano tuttora alla retribuzione di una giornata di lavoro.

Dulcis in fundo, tanto per non perdere il vizietto di rimangiarsi quello che promette, il primo cittadino decide di affiancare all’Amministratore Unico un consiglio di amministrazione con altre due poltroncine da assegnare. Anche in questo caso altra polvere sotto il tappeto.

Infine, sempre sotto il tappeto, rimane una questione che si trascina da anni: i compensi non dovuti che gli amministratori/liquidatori delle società partecipate (nominati dal sindaco) avrebbero dovuto da tempo restituire secondo quanto richiesto dalla stessa Segretaria generale del Comune e dal Collegio dei revisori che ancora una volta nella relazione al bilancio a tal proposito “sollecita il compimento di quanto deliberato”.

Anche in questo caso il nulla di fatto testimonia che questa inconsistente amministrazione a 5 stelle si caratterizza per essere implacabile e moralista con i deboli mentre si dimostra comprensiva e tollerante con i forti. Soprattutto se nominati da essa stessa.

Civitavecchia 19 giugno ’18

Il gruppo consiliare del Partito Democratico, Marco Piendibene, Paola Rita Stella,  Marco Di Gennaro, Mirko Mecozzi

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