L’anno scorso (2015), per la prima volta nella storia recente dell’uomo, per un intero mese l’anidride carbonica superò
le 400 parti per milione in atmosfera, ossia 400 molecole di CO2 per ogni milione di molecole d’aria.
Un record che il 2016 spazza via: secondo il World Meteorological Organization’s annual Greenhouse Gas Bulletin il 2016 sarà, molto probabilmente, il primo anno durante il quale  tale valore sarà superato per 12 mesi consecutivi.
E questo nonostante il atto che nel 2014 e nel 015 le emissioni di anidride carbonica prodotte dall’uomo siano rimaste
costanti. Tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016, però, El Niño, che è stato particolarmente violento, ha fatto sì che si siano avute condizioni di siccità molto intense in estese regioni tropicali, così che la ridotta vegetazione è stata in grado di assorbire una
minor quantità di anidride carbonica. Tra l’altro le condizioni erano tali da permettere lo sviluppo di giganteschi incendi
sia in aree forestali che boschive.
MAI COSÌ DA 3 MILIONI DI ANNI.

Questo quadro, nel suo insieme, ha fatto sì che l’anidride carbonica abbia raggiunto livelli che hanno superato la media
degli ultimi 10 anni. Il valore di 400 parti per milione è stato, come sempre, misurato dalla stazione di rilevamento
atmosferico delle Hawaii, sul Mauna Loa, una delle aree più lontane da ogni influenza diretta di attività umane. Secondo
i dati a disposizione degli esperti, l’ultima volta che l’anidride carbonica è rimasta costantemente al di sopra delle 400 parti
per milione si è verificata tra 3 e 5 milioni di anni fa. In tempi moderni, prima del 1800, l’anidride carbonica presente
in atmosfera era di 280 parti per milione.
AUMENTANO ANCHE ALTRI GAS SERRA.
Ad aumentare la temperatura terrestre c’è solo l’anidride carbonica ma anche altri gas serra, tra cui il metano e il
protossido di azoto. Nel 2015 i livelli di metano sono aumentati di 2,5 volte rispetto al periodo preindustriale, mentre il
protossido di azoto è aumentato di 1,2 volte.
Va detto che l’azione del metano nel trattenere il calore all’interno dell’atmosfera terrestre è molto superiore rispetto
a quello dell’anidride carbonica e quindi anche un piccolo aumento ha un impatto notevole.
Nonostante i dati negativi, l’Organizzazione meteorologica mondiale si dice speranzosa per il prossimo incontro dei Paesi firmatari degli accordi di Parigi, a novembre in Marocco per decidere i prossimi passi, che dovranno inevitabilmente
portare ad azioni drastiche per contenere l’aumento della temperatura media della Terra entro i 2 gradi centigradi
rispetto al secolo scorso.
(fonte www.focus.it)

 

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