Si è tenuta  oggi in Regione la riunione per la vertenza Tirreno Power. Erano presenti il Segretario regionale Agostino Pisano e  Remo Mazzocchi della RSA.

“C’è da dire che le nostre preoccupazioni si sono rivelate fondate: l’azienda sta cercando di usufruire di aiuti di stato- fanno sapere dalla Ugl Chimici- e oggi ne ha dato conferma in una serie di ragionamenti che lasciano trasparire le difficoltà che si avranno con la comunicata riduzione dell’organico, tant’è che auspicando la cassa integrazione al tempo stesso riconoscevano la mancanza di personale utile alla sopravvivenza della centrale e proprio per questo chiedono aiuti esterni per sopperire alle loro stesse scelte: sarà una strategia? Non lo sappiamo, ma dall’incontro di oggi è sembrata chiara la disponibilità della Regione ad alleviare la nostra situazione con l’utilizzo di ammortizzatori sociali (cassa integrazione in deroga) fino al 31 dicembre”.
Esiste anche un problema tecnico, confermato sempre dai rappresentanti della Regione, riguardo al fatto che, per poter accedere a tale strumento è necessario che il personale coinvolto debba aver usufruito delle ferie e permessi rimasti, cosa al momento  assai poco probabile se non impossibile visto il poco tempo rimasto e le urgenti attività legate alla manutenzione che impediscono di fatto l’astensione dal lavoro.

“Ciò significa – continuano i rappresentanti sindacali -che, nonostante l’impegno della Regione, molto probabilmente non potremo accedere a questo ammortizzatore sociale.
E’ CHIARO quindi che è sbagliato vedere tutto ciò come un apertura o una speranza perchè nonostante ci siano probabilità di una revisione del numero di esuberi, per molti sarà la fine dell’attività lavorativa a meno che l’azienda non rinunci a quanto presentato.
Ora dobbiamo fare delle considerazioni importanti dichiarando che come UGL Chimici, anche nel caso si riuscisse ad ottenere,  non accetteremo il ricorso alla CIG di qualsiasi tipo perché riteniamo inaccettabile che si ricorra all’aiuto dei soldi pubblici senza aver fatto sedere al tavolo ministeriale l’Enel S.p.A., il Comune di Civitavecchia e la Presidenza del Consiglio, come chiesto dalla RSU TVS pochi giorni fa a tutti i soggetti interessati.
Ci sono degli impegni che Enel deve rispettare e che deve al Territorio, tra questo la possibilità di garantire un futuro lavorativo a chi rimarrà fuori dal ciclo produttivo e TUTTE le parti in causa, a partire proprio dal Governo devono “costringere” Enel e Tirreno Power al mantenimento dell’occupazione del settore.
Ci spiace che molti sono ancora sordi, vogliono essere sordi, anche se poi ci si gonfia la bocca con la solidarietà di settore che si sta discutendo nel rinnovo del contratto, ma proprio in virtù di questa dobbiamo sfondare il muro del silenzio che cala ogni volta che si accenna ad Enel.
Su questo stiamo lavorando a tutti i livelli e vogliamo raggiungere l’obbiettivo speriamo nella maniera più unitaria possibile, se no,  andremo da soli ma con la convinzione di salvare il lavoro a chi ha già subito troppo in questi ultimi anni e  con la determinazione di chi non ha scheletri nell’armadio ma richiede giustizia!
A fine riunione abbiamo chiesto alle altre sigle di svolgere un assemblea e in totale accordo si è deciso di rinviarla subito dopo l’incontro al Mise” concludono.

 

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