In merito al problema della stazione ferroviaria per i croceristi in ambito portuale, le forze di minoranza presenti in Consiglio Comunale ritengono che la questione debba essere affrontata con la necessaria attenzione sia in Consiglio che in un rapporto diretto tra Comune ed Autorità Portuale.
La soluzione che si adotterà avrà infatti riflessi significativi sulla città e costituisce uno di quei terreni in cui si misura il rapporto tra territorio e scalo marittimo.
Al di là delle valutazioni e precisazioni sull’origine della scelta, ci interessa al momento sottolineare in particolare due aspetti:
il transito dei croceristi in città è un modo per trarre un minimo di vantaggio economico per coloro che vivono di commercio e più in generale di servizi e per far conoscere Civitavecchia. Con una stazione ferroviaria in porto la città sarebbe definitivamente bypassata e si accentuerebbe ulteriormente quella separatezza tra porto e città che la cittadinanza tutta vorrebbe invece superare;
il presidente di Majo, che nel novembre scorso ha dovuto disertare l’invito ad un Consiglio Comunale aperto per ragioni note, dovrebbe ricercare un confronto più assiduo proprio con la massima istituzione cittadina e con le rappresentanze della città, specialmente quando le questioni di sua competenza interagiscono con l’economia, l’ambiente, la viabilità e con tutto ciò che influenza la vita del territorio su cui lo scalo insiste.
E’ un fatto che investe sia questioni di metodo e di rispetto istituzione ma anche la sostanza dei problemi e la loro soluzione.

i Consiglieri di minoranza: D’Anto, De Angelis d’Ossat, Di Gennaro, Lecis, Lucernoni, Petrelli, Piendibene, Scilipoti, Tarantino

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