Ma veramente Civitavecchia merita tutto questo?
Dovrebbe bastare il semplice buonsenso, senza bisogno di approfondimenti di carattere ambientale, per essere contrari a spostare all’interno del porto parte dello scarico del carbone di Torrevaldaliga Nord.
È però forse il caso, visto che tale proposta ha trovato anche qualche sconcertante quanto miope seguito, rammentare alcune questioni legate a quello che lo stesso Ministero dell’Ambiente definisce come un’importante sorgente di inquinamento, ovvero l’attività di scarico, movimentazione, stoccaggio e manipolazione del carbone
Appare in primo luogo doveroso ricordare che uno degli impegni presi da ENEL con la città ai tempi della riconversione a carbone della centrale di TVN, fu che “Per la movimentazione e lo stoccaggio del carbone….verranno utilizzate strutture completamente chiuse ed automatizzate, che impediscono qualsiasi dispersione di polveri nell’ambiente esterno. Il carbone verrà scaricato direttamente dalle stive delle navi e, attraverso un nastro completamente isolato dall’esterno, verrà trasferito ai due nuovi carbonili circolari, completamente chiusi, posti in centrale”.
Ed infatti nel Decreto MAP 55/02/2003 di autorizzazione all’esercizio della centrale, di cui il DEC/VIA 680/2003 è parte integrante, viene prescritta, quale obbligatoria l “adozione delle migliori tecnologie per la movimentazione del carbone e del materiale, l’eventuale conferma della tecnologia proposta nello SIA (benna con sistemi di abbattimento polveri in depressione atmosferica), o l’adozione di tecnologie alternative finalizzate all’ulteriore abbattimento delle polveri generate in fase di carico/scarico dalle navi dovrà essere adeguatamente motivata e descritta evidenziando le ragioni tecniche ed ambientali della scelta”.
Un’attenzione alle criticità legate allo scarico del carbone ribadita solo pochi mesi fa nel Decreto AIA 284/2019 nel quale si prescrive che: “Il Gestore (ENEL nds) dovrà continuare ad implementare e migliorare il programma di riduzione delle emissioni diffuse, anche mediante il sistema di scarico, stoccaggio e trasporto carbone (carbonili e nastro)…” e che “Considerata l’importanza della attività di scarico, movimentazione, stoccaggio e manipolazione del carbone quale sorgente di inquinamento, il Gestore …dovrà continuare ad implementare e migliorare il programma di campagne periodiche di monitoraggio che…analizzino le deposizioni atmosferiche nelle aree prospicienti gli impianti in relazione alle potenziali sorgenti, al fine della verifica della efficacia delle iniziative adottate e che consenta alle Autorità locali competenti una corretta gestione dei rischi per la salute”.
Non convince, peraltro, che questa proposta sia stata avanzata per tamponare l’attuale blocco dei traffici legato al Covid. È infatti cosa nota che una tale operazione per essere attuata, comporterebbe, l’una dopo l’altra, una verifica di assoggettabilità a VIA e un riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, procedimenti per i quali occorrerebbe, complessivamente, all’incirca un anno di tempo (150 gg + 150 gg.) e il cui completamento, anche nel caso quanto mai remoto di accoglimento da parte del Ministero, andrebbe ben oltre la fine della fase emergenziale in corso. In ultimo, e certo non per importanza, vale ricordare che, proprio perché il carbone veniva scaricato e trasportato a cielo aperto, nel giugno 2007, con ordinanza 18 del 28.06.2007 il Comune di Brindisi, proprio in virtù della contaminazione da polveri di carbone, fu costretto ad ordinare “….a tutti i conduttori delle aree agricole”:

  1. assoluto divieto di coltivare l’area detenuta in possesso a qualsiasi titolo;
  2. la distruzione delle colture erbacee applicate ai terreni di cui al punto a), compresi eventuali frutti pendenti;
  3. per quanto attiene agli impianti arborei (vite, olivo, alberi da frutto) applicati alle aree di cui al punto a) alla distruzione delle relative produzioni (frutti pendenti).

Ma veramente Civitavecchia, dopo aver tanto dato in termini di ambiente e di salute dei cittadini, merita questo?
Civitavecchia, 16.04.2020
FORUM AMBIENTALISTA Civitavecchia

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