CIVITAVECCHIA – Ivana Puleo
Candidata al Consiglio Comunale nella lista Unione Civica per Marco Piendibene Sindaco: “L’Italia è un Repubblica Democratica fondata sul lavoro.”

Il fatto che la res publica sia una “cosa pubblica”, ovvero di tutti, dà a ciascuno di noi la possibilità di concorrere, seppure in modi diversi, a dare il proprio contributo al funzionamento della società.

Alcuni si specializzano in attività manuali, altre in attività intellettuali o spirituali: c’è posto per tutti.

Quindi il lavoro è SI un diritto, in quanto condizione necessaria per la libertà. L’Ex Presidente Sandro Pertini a tal proposito ebbe a dire: “Si può considerare veramente libero un uomo che ha fame, che è nella miseria, che non ha un lavoro, che è umiliato perché non sa come mantenere i figli e educarli? Questo non è un uomo libero.”

Personalmente, ne deduco pertanto che il lavoro è da intendere come un diritto fondamentale che va garantito a tutti; è spesso anche il risultato di una visione, di un progetto di sviluppoimprenditoriale che deve essere condiviso con la comunità che ne farà parte: la città si identifica spesso con il tipo di industria, fabbrica o stabilimento che prolifera nel suo sedime e così anche i suoi cittadini.

Sulmona: città dei confetti; Mantova, per le sue acetaie; Parma per il prosciutto e il Parmigiano… e Civitavecchia…? A voi la risposta.

Sempre ragionando all’Art. 1 della nostra Costituzione, il lavoro è un diritto che non si vende: non si promette né si dà in occasioni delle elezioni: sapevate che è un reato? Lo sancisce l’art. 86 della legge n. 579/1960 (Googolate per approfondire: la cultura non deve spaventarvi!)

Il settore della pesca a Civitavecchia è stato per secoli molto identitario: Il ghetto, ad esempio, un borgo voluto inizialmente da Papa Innocenzo XII per ospitare la comunità ebraica, venne dato poi ai pescatori provenienti dal Regno di Napoli. Famosa era anche la fabbrica di lavorazione del baccalà degli inizi degli anni’30 che garantiva occupazione a uomini e donne di Civitavecchia.

La Comunità Economica Europea di cui facciamo parte, ha poi via via toccato questo settore con la prospettiva di gestire la pesca dei Paesi membri, in un modo sempre più sostenibile ma forse, non prendendo in considerazione le peculiarità dei Paesi che all’interno di questa comunità, vivono di pesca e da essa sono rappresentati.

Quindi: leggi europee, leggi nazionali a regionali che hanno minacciato e non sempre supportato il settore della pesca in Italia, vanno cambiate.

Oltre al doveroso e improcrastinabile abbattimento del costo per il gasolio, che arrivato a toccare anche €1,08 / litro, e credetemi che un pescareccio non può mettersi in mare con € 10,00 di gasolio ..

C’è da battersi anche e soprattutto per la difesa del prodotto ittico garantendo un fermo biologico non politico o di opportunità, ma un vero periodo di riposo, suggerito anche da chi di pesca vive, per garantire la sopravvivenza e la riproduzione id alcune specie ittiche.

La scienza e la tecnica migliorano la vita degli esseri umani.

“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnica”.

Anche questo è scritto nella nostra Costituzione, all’art. 9. È un principio fondante.

Con la riforma adottata nel 22 febbraio 2022, questa tutela comprende anche l’ambiente, la biodiversità, gli ecosistemi e gli animali.

Ne deduco che ogni iniziativa imprenditoriale che va dall’aprire una cava in montagna allo “sfruttamento” della risorsa idrica, va a scontrarsi con la tutela del bene pubblico perché a prevalere devono essere sempre gli interessi della collettività: il progresso scientifico è da intendersi a servizio per il bene dell’umanità.

Pertanto, è urgente sviluppare delle comunità energetiche portuali che comprendano anche lo sfruttamento di superficie idonee atte a creare delle fonti di energia alternative per alimentare tutte le realtà imprenditoriali ivi presenti, talvolta molto energivore.

L’eolico, il minieolico, i pannelli fotovoltaici’ idrogeno verde: sono tutte cose che già esistono e devono essere implementate anche nel porto di Civitavecchia per renderlo un hub energetico esemplare, in positivo però!

Sempre in materia di futuro e di sviluppo, volendo prestare un’attenzione particolare alla pesca, quella del Mediterraneo, quella che ci identifica, bisognerebbe anche pensare a ringiovanire la flotta di pescherecci, oggi davvero poco sostenibile se vista in materia di ambiente, consumo e luogo di lavoro sicuro: il peschereccio di “domani” dovrà essere un luogo di lavoro  ospitale e sicuro di lavoro dove poter accogliere giovani che, per inclinazioni diverse, non sono predisposti a diventare avvocati o medici.

Chi mi conosce sa che da molti anni lavoro nel porto di Civitavecchia: ne conosco tutte le sue pieghe, le sue voci e i suoi umori; voci e rumori mutevoli nel tempo, dettati soprattutto da gestioni poco illuminate, trascinate da interessi “superiori” e non “primari” che rispecchiano una politica piccola e di piccola, piccolissima prossimità.

Alcide De Gasperi disse che “Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione”.

Ci stiamo avvicinando ad un appuntamento molto importante per la nostra città, vi invito a riflettere… e soprattutto ricordatevi che …la Repubblica è la rappresentanza di ciascuno di noi …votate bene!”

Ivana Puleo
Candidata al Consiglio Comunale nella lista Unione Civica per Marco Piendibene Sindaco

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