(Ultima Parte)

Ritengo che questi casi, oltre che essere motivo di palesi violazioni alle norme del Codice della Strada, possano essere tranquillamente annoverati tra quelli del mancato rispetto delle più elementari e comuni norme del civico vivere e quindi dell’attenzione verso i propri simili, dimostrando di fatto inciviltà gratuita. Di contro, è bene ricordare, come accennavo prima, che anche i pedoni hanno il dovere di rispettare le regole del Codice. Soprattutto, laddove esistenti entro i cento metri, questi hanno l’obbligo di fare uso degli appositi attraversamenti pedonali, prestare attenzione e rispettare i segnali manuali degli agenti preposti al traffico o dei “nonni vigile”, attraversando la strada, solo quando questi danno l’apposito segnale e comunque assicurandosi che tutti i veicoli in transito, si siano effettivamente fermati. Vorrei aprire una parentesi per i conducenti dei mezzi a due ruote, sia a motore che non, i quali non di rado, nonostante la colonna dei veicoli sia ferma per consentire l’attraversamento della strada ai pedoni, frecciando sorpassano da destra e da sinistra, mostrando totale incuranza per gli stessi passanti rischiando di investirli; è oltremodo opportuno, evidenziare che per tali circostanze, sono previste pesanti sanzioni. E’ inoltre sana abitudine, che i pedoni, una volta scesi da un mezzo del trasporto pubblico, oltre all’attenzione da prestare prima di attraversare la strada, è bene lo facciano posteriormente al mezzo, per due semplicissime ragioni: la prima è che il conducente del veicolo, nella manovra di partenza e re-immissione nel flusso veicolare, specie nel caso di bambini o persone di limitata altezza, vista l’altezza cui è posizionato il guidatore, il medesimo potrebbe non avvedersi del pedone che cammina innanzi al mezzo condotto ed investirlo. La seconda motivazione, è data, oltre ad evitare il rischio  precedentemente indicato, dalla totale visibilità che in tal caso consente loro di vedere i mezzi che arrivano da dietro, compresi i veicoli che potrebbero sorpassare (anche se specificatamente vietato nel centro abitato), l’autobus e rimanere possibili vittime d’investimento, poiché sbucati fuori improvvisamente dal “muso” anteriore della corriera. Gli articoli 190 e 191 del Codice della Strada, rispettivamente “Comportamento dei pedoni” e “Comportamento dei conducenti nei confronti dei pedoni”, regolano dettagliatamente cosa debbono o non devono fare ambedue le categorie del Codice della Strada, che qui non riporto per ragioni di spazio, come pure gli articoli che seguono. Gli art. 172 e 173 C.d.S. regolano rispettivamente l’uso delle cinture di sicurezza e quello delle apparecchiature telefoniche durante la guida, nonché l’uso delle lenti. Mentre l’art. 182, regola la circolazione dei velocipedi (biciclette)  e gli art. 170 e 171, rispettivamente l’obbligo dell’uso del casco per i ciclomotori e motoveicoli, nonché il trasporto su di essi di un secondo passeggero. Ma visto che oggi siamo tutti internauti, invito a leggere attentamente e ad osservare dettagliatamente, i pochi, ma importantissimi articoli sopra citati, così da riflettere quando ci troveremo ad utilizzare di nuovo la strada. Più o meno a tutti, capita di essere pedoni, automobilisti, non di rado centauri e ciclisti ed allo stesso tempo, a seconda la caratteristica che stiamo rivestendo in quel momento, vorremmo essere i padroni della strada mandando a quel “paese” tutto e tutti, ma ricordiamoci che non è così e che la vita è un bene prezioso, che proprio sulla strada, a seguito di una violazione che ci può sembrare di poco conto, come “bruciare” un semaforo rosso, sorpassare in prossimità di una curva o una scuola, distrarsi alla guida per l’uso di un cellulare, ne può derivare una immane tragedia e la conseguente perdita di preziose vite umane.
In base a recenti indagini ISTAT, in Italia, le principali cause di morte sulla strada, sarebbero ricondotte alla distrazione del guidatore, all’utilizzo di alcool, alle condizioni climatiche avverse, nonchè ai colpi di sonno, ma anche alla velocità. Secondo l’Istituto di rilevamento, le vittime di tali sinistri sarebbero in gran parte le persone al volante, ma lo stesso Ente, avrebbe registrato una buona percentuale anche di incolpevoli tra pedoni e ciclisti.
C’è Poi da ricordare la nuova norma relativa all’omicidio stradale ed alle lesioni stradali gravi e gravissime, su cui ho avuto modo d’intervenire pure su questa Rubrica. Tale impianto normativo, in caso di lesioni o della morte di una o più persone, a seguito di un sinistro strale, prevede sanzioni penali molto pesanti, anche con la conseguente revoca della patente di guida per quasi vent’anni. Alla luce di questo mio intervento, credo sia davvero importante meditare e cercare di avere un comportamento più consono a quanto previsto dal Codice della Strada, ma anche dalle norme generali della più elementare civica convivenza.

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