“Leggo sulle pagine dei giornali locali e sui social che si è vivacizzato il dibattito interno al PD, alla vigilia dello svolgimento del suo Congresso.

Un Congresso importante che deciderà delle sue linee e si esprimerà sulla sua guida. A questo proposito è con convinzione che sosterrò Renzi nell’ unica lista e progetto programmatico che al momento conosco ed è disponibile. La discussione e il confronto che si è aperto ritengo che sia utile e positivo per il rafforzamento del partito a livello nazionale, quanto a livello locale.

Non posso però nascondere le mie preoccupazioni e le mie profonde perplessità in ordine a quelle che considero delle vere e proprie incursioni anomale dentro le dinamiche organizzative del PD a livello locale.

E’ in questa chiave che leggo il sostegno esplicito e dichiarato di Mecozzi alla lista Renzi.

Nulla da eccepire sul fatto che non iscritti decidano di esprimere apprezzamento per la candidatura di Renzialla segreteria del partito, anche alla luce di primarie che si è deciso siano aperte all’intero bacino elettorale di riferimento. Ma non considero eticamente comprensibile agire come si fosse una componente interna al PD senza farne parte.

Ciò mi appare del tutto non condivisibile.

Ricordo che Mecozzi è stato eletto la prima volta in Consiglio Comunale con la Lista Porro. Quella elezione fu frutto di un ricorso che in gran parte ho seguito direttamente e del quale penso di poterne assumere lapaternità.

In quei tempi nasceva il PD di Veltroni al quale lui non aderì.

La seconda volta fu eletto Consigliere Comunale, in quanto candidato a Sindaco in rappresentanza di una serie di Liste Civiche, in contrapposizione al candidato ufficiale del PD che era P. Tidei. Solo al ballottaggio si stabilì una alleanza che lo portò dopo la vittoria alla carica di Assessore ai LLPP.

Nella ultima competizione elettorale si è presentato con una Lista Civica di sostegno a P. Tidei.

Dunque, sostanzialmente la sua vita politica è sempre stata parallela al PD ma non vi ha mai aderito in forma piena, seppure più volte sollecitato a tale scelta.

Anche questo è legittimo purché non si giunga a considerare il PD come una sorta di campo aperto nel quale si può giocare qualunque partita cambiando di volta in volta i giocatori.

La storia sembra ripetersi. Questa volta per tramite di un gruppo di amici si tenta la scalata al PD, anche con inedite alleanze, con la esplicita pretesa di condizionare scelte dall’esterno.

Non mi spiego questi comportamenti se non in relazione alla sua aspirazione personale legittima, e non velata, di partecipare alle elezioni regionali con l’aspettativa di essere eletto in forza di accordi, relazioni, che vengono stabiliti con questo esplicito scopo.

Delle due una. Lo invito formalmente e pubblicamente se ha di queste ambizioni   a candidarsi direttamente nella lista del PD e quindi ad aderire formalmente al Partito. In subordine, qualora si dovese candidare in altra lista collegata, non dovrebbe ambire ad attrarre voti dal PD. Tanto meno con giochi di botteguccia. Mi parrebbe uno schiaffo alla logica e al buon senso.

Per concludere è da tempo che nel Partito di Civitavecchia si parla, ma talvolta si straparla, di rinnovamento. Questo è un fatto ineludibile, se non altro per il passare del tempo e delle generazioni. Sarebbe però auspicabile che venisse accompagnato da contenuti, idee utili al progresso della città e da un chiaro riferimento alle inevitabili alleanze che, per serietà di cose, dovrebbero nascere e svilupparsi attorno ad un progetto condiviso”.

Lo ha reso noto Clemente Longarini, Pd Civitavecchia.

 

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