Il presidente Luciani: “Vogliamo fare dell’Italia la banchina d’Europa: Civitavecchia, modello di lessibilità e competitività”.
“Questo finora è stato il paese delle occasioni perse e degli sprechi – ha sottolineato il presidente della
Cpc Enrico Luciani – poche volte si è guardato all’interesse generale. Oggi abbiamo iniziato con il piede giusto, lavorando tutti insieme: le decisioni vanno prese con forza e determinazione per segnare un cambiamento”. E chiede al Governo di dare voce anche al lavoro, specie a quel lavoro portualeche a Civitavecchia ha fatto e continua a fare scuola,
invitando lo stesso dirigente Russo a consegnare, nel prossimo futuro, le prime patenti di portuale europeo proprio a Civitavecchia. “Perché questo porto – ha ribadito l’armatore Guido Grimaldi – è l’esempio perfetto di massima flessibilità, necessaria proprio nell’ottica della competitività. L’Autostrada del Mare Civitavecchia-Barcellona scarica
1500 camion a settimana in sole tre ore grazie proprio all’ottimo lavoro di questi portuali. Il dirigente del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Ivano Russo, presente all’officina di confronto sulla riforma 84/94 dal titolo “Italia banchina d’Europa?” ha sottolineato: “Credo molto in questa riforma, soprattutto perché è frutto dell’ascolto e della partecipazione di tutto il cluster marittimo. Oggi si può e si deve parlare del sistema Paese: lo sforzo di tutti è
quello di andare in una direzione diversa rispetto a quella attuale”. La manifestazione, idea lanciata dalla
Compagnia Portuale di Civitavecchia, si è chiusa con la convinzione che oggi, proprio questa riforma, garantisce lo strumento giusto per far sì che l’Italia possa recuperare il terreno perso negli anni, in termini di competitività.

 

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