È stato presentato ieri il libro sulla vita di Pino Cristini, a cura di Roberto Scotti e Sergio Secchi.

«Il libro parla di Pino, del suo infortunio, del suo amore viscerale per la pallavolo, una disciplina conosciuta al primo anno di superiori, giocata da ragazzo fino all’infortunio.
La pallavolo rimane una costante della sua vita, il desiderio di vedere una partita di volley è fra i pochi motivi che lo fanno uscire di casa subito dopo l’infortunio. Rientra nel mondo della pallavolo grazie ai dirigenti Asp che nel 1979 come socio e segretario, dimostrando di avere a cuore l’amico ex compagno di squadra e, in concreto, di avere già all’epoca ben chiaro il valore aggiunto che può avere, in termini di socialità ed integrazione, il mondo dello sport (oggi si è più attenti a determinate tematiche, 37 anni fa un po meno).
Grazie allo sport ritrova una normalità che credeva perduta tra la sabbia ed il mare di Sant’Agostino, soprattutto nel modo di rivolgersi a lui degli altri; non si sente più come prima: commiserato, se merita un “vaffa” se lo prende, perchè chi ruota intorno a lui si rapporta a lui senza filtri e senza remore.

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(Foto Sergio Dolenz)

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