La fontana del Vanvitelli (parte 1/3). A cura di Glauco Stracci-SSC

Commistione di opere precedenti.

Luigi Vanvitelli (1700-1773) non ha bisogno di presentazioni, architetto che attraversò gli stili del tardo Barocco e del Neoclassicismo, mantenendone uno proprio, che lo rese espressione originale del Rococò, per un’opera di livello internazionale come fu la Reggia di Caserta. Altresì vediamo, ricorsivamente, essere poco trattate le sue opere del periodo giovanile, tanto da essere mancanti a volte nelle menzioni enciclopediche. Una sua prima opera, degna di nota, è senza dubbio alcuno la cosiddetta “Fontana di Vanvitelli”, realizzata per il porto di Civitavecchia nel 1743, in qualità di architetto della Reverenda Camera Apostolica, per volere di papa Benedetto XIV. La fontana, di cui esiste uno schizzo (Caserta, Biblioteca Palatina, 205), è da considerarsi il termine di un percorso logico di un Vanvitelli non più alle prime armi, ma entrato in quella maturità concettuale che lo accompagnerà per il resto della vita; perciò non può prescindere dalle sue precedenti opere architettoniche, di cui Civitavecchia ne è l’inevitabile sintesi, quasi a voler perfezionare le commistioni degli anni passati. La prima fontana realizzata dal Vanvitelli fu nel 1731, durante la fabbricazione, in collaborazione con Nicola Salvi, dell’acquedotto che partendo da Ciampino arrivava alla località Vermicino di Frascati, lungo la Via Tuscolana. La fontana in stile monumentale è di un Vanvitelli ai primordi, il cui gusto stilistico è ancora filtrato dal suo maestro Filippo Juvarra; tanto è vero che presenta i richiami dei portali barocchi. Per armonizzare il corpo centrale a edicola, si affiancano lateralmente due volute, mentre tre cannelle si riversano dentro una vasca mistilinea. La cannella centrale esce da un mascherone, rappresentante un fauno acquatico, ridotta ispirazione dei modelli classici. Una cornice parietale delimita un’ampia epigrafe commemorativa ( CLEMENTI XII/ PONT OPT MAX/ QUOD/ SALUBERRIMIS AQUIS/ PERENNI A FONTE/ M D PASSUUM INTERVALLO DEDUCTIS/ PUBLICO SITIENTIUM COMMODO/ AGRORU MQ FERTILITATI PROSPEXERIT/ CAROLUS MARIA SACRIPANTES/ RCA THESAURARIUS GENERALIS/ POSUIT/ ANNO DOM MDCCXXXI ) che ricorda l’opera voluta da papa Clemente XII, insieme al cardinale Sacripante; in basso vi è posto lo stemma cardinalizio, mentre lo stemma papale è sulla sommità di un architrave, dotato di una cornice modanata in stile neoclassico. La facciata, nelle parti libere, è velata da blocchetti ricorsivi di laterizi; nella parte retrostante si dipartiva un lungo fontanile, oggi scomparso, che svolgeva la duplice funzione di abbeveratoio e lavatoio.

G.STRACCI-SSC