SARA’ PROIETTATO ALL’ISTITUTO ALBERGHIERO DI LADISPOLI L’ULTIMO FILM DI CLAUDIO FRAGASSO.

LADISPOLI – Un film per riflettere sullo sport e sulla voglia di andare oltre la malattia per inseguire i propri sogni. E’ l’attività proposta agli studenti dell’Istituto Alberghiero di Ladispoli il 23 e il 27 novembre con la proiezione di “Karate Man” di Claudio Fragasso, opera ispirata alla carriera e alla vita di Claudio Del Falco che ne è anche l’attore protagonista, insieme a Stefano Maniscalco. Dedicato a Claudio Guazzaroni, allenatore della Nazionale italiana scomparso lo scorso gennaio, “il film  è stato apprezzato moltissimo dai nostri allievi – spiega la Prof.ssa Carmela Panzella, Coordinatrice del Progetto – perché si presta ad approfondimenti e analisi che riguardano molti temi vicini alla loro sensibilità, a partire dallo sport come passione ma anche strumento di riscatto e palestra di vita. Si parla inoltre di violenza di genere e di valori forti come l’amicizia che riesce a vincere le avversità e gli ostacoli che caratterizzano le esistenze di ciascuno di noi: un’occasione imperdibile per stimolare la riflessione e la consapevolezza degli studenti anche sugli argomenti più importanti dell’attualità. Desidero ringraziare in modo particolare Tony Scarf, attore interprete del film e Coordinatore del Progetto, da sempre molto attento e al mondo dei giovani e alle potenzialità del linguaggio cinematografico per la loro formazione”.

Claudio Del Falco, affetto sin da bambino da una grave forma di diabete, è stato campione europeo di kickboxing nel 1992 ed è campione mondiale in carica di Karate Master UTK, ma è anche attore e appassionato di cinema, figlio dell’attrice Olimpia Cavalli. “Questo film è rivolto in primis ai bambini che hanno il diabete giovanile di tipo 1, – ha affermato in una recente intervista a Daniela Catelli – All’inizio, quando lo scoprono, vanno incontro ad un periodo bruttissimo e possono andare in depressione. È una malattia che colpisce tutta la famiglia, quindi il bambino purtroppo spesso non sa come reagire. Io sono da esempio per loro, visto che pur avendo questo problema da tantissimi anni, oggi sono ancora in forma e faccio questo tipo di film”. C’è poi un secondo livello: – aggiunge Del Falco – … noi dobbiamo dare ai giovani “l’esempio dello sport, del sacrificio, dell’allenamento per ottenere un risultato. Ci si allena per ottenere una vittoria, una medaglia, che non ha un valore economico, ma rappresenta giornate di allenamenti, di sudore e di dolore, come quando capita di allenarsi con l’infortunio del giorno prima. I ragazzi devono imparare a sopportare e a combattere per ottenere qualcosa”.

Buona visione.

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