C’è nuovamente l’Almas sulla strada del Civitavecchia. E’ questo quanto recita il carnet dell’undicesima giornata del campionato di Eccellenza. Domani alle 11 i nerazzurri saranno presenti sul campo di Ciampino per affrontare i bianco verdi. Non si tratta di una “prima” per quanto riguarda questa stagione, dato che Luciani e compagni hanno già giocato e battuto i romani nel primo turno della Coppa Italia di Eccellenza, tra l’altro andata in scena non meno di qualche settimana fa. A Ciampino il match valevole per l’andata si chiuse per 1-1, con la Vecchia che trovò qualche difficoltà, con il pareggio targato Matteo Laurato che arrivò a tempo scaduto. Quella fu la prima delle due gare giocate sotto la gestione di mister Umberto Carmelino. Nel ritorno, invece, l’undici civitavecchiese sconfisse per 2-1 i panda grazie ad un autogol ed al rigore trasformato da Maurizio Alfonsi, che ora, invece, non fa più parte della squadra diretta da Gianluigi Staffa. Quindi carte scoperte da una parte che dall’altra, visto che i due gruppi si conoscono molto e sanno cosa fare per bloccare le iniziative degli avversari. “La vittoria di domenica scorsa contro l’Astrea, avversario di primo piano nel girone A, ha avuto un valore doppio – afferma il mister – credo che stiamo giocando bene, non capisco perchè ci siano molte lamentele. Abbiamo fatto degli errori, ma la prestazione è stata di livello importante ed abbiamo meritato il successo. Stiamo cercando di giocare veramente a calcio, a volte ci riusciamo a volte meno. Spero che il morale possa crescere ulteriormente e che tutto l’ambiente si possa compattare al massimo”. Pensieri positivi, quelli di mister Staffa, confermati anche dal presidente Costanzo Arduini. “Anche quest’anno si è cambiato tanto – afferma il numero uno del Civitavecchia – ed è normale che per trovare i giusti automatismi serva tempo: ora sembra proprio che siamo sulla rotta giusta, abbiamo avuto anche parecchi infortuni non lo dimentichiamo. Io capisco che c’è tanto affetto nei confronti di questo club e della sua tradizione ma per lavorare in maniera prolifica serve che la città ami totalmente la squadra coi suoi problemi e le sue debolezze. Per quanto concerne il resto non sopporto l’arroganza soprattutto se premeditata, e poi posso accettare tranquillamente le critiche alla squadra ma se sono finalizzate ad una crescita non se strutturate per generare confusione o ansia nei giocatori e nell’entourage che lavora ogni giorno per il bene del club: questo non lo tollero ne lo comprendo onestamente”.

 

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