Il prossimo 7 Settembre, ricorrerà il 78esimo anniversario del bombardamento su Santa Marinella e della inutile strage di civili che ne derivò, le vittime di quel vile atto terroristico furono  undici.
È sorprendente come, a quasi 80 anni da quel tragico evento, senza alcuna valenza di tipo militare, mai nessuno si sia sentito in dovere di custodirne la memoria. In tutto questo tempo, a quei cittadini che risiedevano nella nostra cittadina, non è mai stato dedicato un appuntamento, una ricerca, una lapide o una semplice considerazione.
Dalle parole trasmesseci da un anziano residente, siamo riusciti ad individuare alcune informazioni cruciali che però nella ricerca documentaria non hanno dato molti frutti, se non uno. Abbiamo cercato, attraverso gli archivi relativi ai bombardamenti in Italia, su alcune pubblicazioni dedicate alla storia di Santa Marinella, ci siamo rivolti anche ad alcuni che – coltivando interessi in ambito storico – avrebbero potuto aiutarci, ed invece il nulla. Ci è sembrato tutto molto strano fino a quando siamo riusciti a trovare solo due informazioni. La prima, quella di un bombardamento effettuato dagli Alleati il 18/1/44 che oltre a Santa Marinella (senza danni degni di nota), vide coinvolti i comuni di Minturno, Pontecorvo, Atina, Pignataro, Interamna, Fontana, Liri, Ceprano, e Avezzano. L’altro, ben più grave, fu quello nella notte tra il 7 e l’8 settembre del 1943 (ancor più grave per il fatto che l’Armistizio era già stato firmato e quindi l’atto fu doppiamente criminale) nel quale, attraverso un articolo pubblicato il 9 settembre dal Corriere della Sera, viene riportata una sommaria ricostruzione del tragico evento. Il trafiletto (che non possiamo riportare per ragioni di stretto copyright della testata) ci racconta di un attacco aereo della RAF che – dopo essersi diretto verso l’alto lazio, al ritorno per liberarsi dei residui del carico di morte, penso di seminare terrore, morte e dolore nella nostra cittadina.
Una manciata di minuti che sconvolsero gli abitanti, tanto più che le esplosioni durarono per tutta la notte perché, oltre a un missile a “torpedo”, gli altri ordigni erano di uno speciale tipo ad effetto ritardato che esplodevano di ora in ora, provocando ulteriori danni e terrore. Il luogo colpito fu quello della ex scuola elementare Pirgus e delle abitazioni intorno ad essa. Undici le vittime tra cui, evidenziava il quotidiano, la moglie del famoso attore romano Riento e di una levatrice di Civitavecchia, probabilmente sfollata a Santa Marinella a causa dei devastanti bombardamenti che colpivano la città portuale dal Maggio del 1943.
Per tutte queste ragioni, oltre a fare appello a coloro che si occupano della storia cittadina e in particolar modo alla Società Storica di Santa Marinella, riteniamo doveroso dare seguito alla custodia della memoria in tutte le modalità possibili. Facciamo appello ai cittadini, agli studenti, alla biblioteca civica ed ovviamente agli amministratori ed in particolare modo all’Assessore alla pubblica istruzione affinché si avvii un virtuoso processo di ricerca, confronto e costruzione di un luogo della memoria per queste vittime innocenti.
In più, visto l’approssimarsi della data dell’anniversario, approfittiamo fin da ora per dare appuntamento a tutti coloro che sono interessati a questa vicenda. Martedì 7 settembre, alle ore 19,00 in prossimità della ex Anagrafe comunale sul lungomare Guglielmo Marconi, oltre a dedicare un momento per le vittime, saremo lieti di definire un percorso condiviso per costituire un Comitato dedicato, con tutti gli interessati.

Il direttivo del Centro Studi AurhelioL’immagine in copertina e nell’articolo sono di repertorio e non direttamente inerenti all’evento narrato.

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