“L’uscita del Comune di Civitavecchia dal Consorzio per la gestione dell’Osservatorio Ambientale non sta avendo ripercussioni soltanto sulla gestione delle centraline per il monitoraggio atmosferico, con i cartelloni informativi accesi ma senza dati, ma anche sul piano occupazionale. Apprendiamo, infatti, che 8 giovani ricercatori, che operavano all’interno dello staff di gestione dell’Osservatorio, non hanno visto rinnovarsi il contratto per il 2016. Si tratta di personale altamente qualificato, chimici, biologi e ingegneri che, per la riduzione del budget, non possono continuare il loro lavoro.
Giova ricordare che restare nel Consorzio di gestione dell’Osservatorio Ambientale era a costo zero per il Comune e che la scelta di uscirne si può spiegare solamente con un protervo ed ostinato preconcetto ideologico, motivato dal fatto che il Consorzio in questione è finanziato da Enel. Questa decisione, ora, si sta dimostrando davvero inspiegabile, visto che il Comune sta trattando con Enel per ben altri motivi.
In pratica la scelta dell’assessore all’ambiente Manuedda, momentaneamente, ha ottenuto i seguenti risultati:
1) Ha spento le centraline e quindi nessuno rileva l’inquinamento in città;
2) Ha portato Civitavecchia nell’Osservatorio Regionale, un agglomerato di enti mai partito ,con decine di membri, all’interno del quale c’è persino rappresentata l’Enel;
3) Ha fatto perdere il lavoro ad otto ricercatori e rischia di far chiudere del tutto l’Osservatorio, con altra gente che perderà il lavoro e con l’Enel che , ad osservatorio chiuso, risparmierà un bel milioncino all’anno.
Il PD di Civitavecchia è solidale con i ricercatori che hanno perso il lavoro e che, sembra, abbiano chiesto di incontrare il Sindaco, al quale rinnoviamo la richiesta di ripensarci e di far ripartire l’Osservatorio, magari rafforzandolo”.
Lo ha comunicato la Segreteria e il Gruppo Consiliare del Pd di Civitavecchia.