Non è contenta del trattamento ricevuto dal figlio e prende di mira medici e infermieri. Personale costretto a interrompere le attività, la donna è stata denunciata dalla Polizia

CIVITAVECCHIA – Il pronto soccorso è un presidio medico di frontiera, alcune volte funziona benissimo, altre va a rilento per una serie di ragioni che possono andare dalla semplice richiesta di prestazioni banali (che potrebbero essere dispensate anche dal medico di base) alla carenza di personale, dalla presenza del caso complesso da trattare al paziente esagitato da contenere. In ogni caso è un reparto che si occupa di emergenza, la cui attività non può essere interrotta per alcun motivo. Neppure quando il paziente crede di avere la priorità e di riuscire a farsi ascoltare solo alzando la voce.

Chi opera all’interno del pronto soccorso non ha alcun interesse nel lasciare fuori gli utenti necessitanti di cure e i ritardi, quando ci sono, sono quasi sempre inevitabili. Inutile quindi perdere le staffe, si rischia solo una denuncia. Come accaduto a una donna nei giorni scorsi, insoddisfatta del trattamento ricevuto dal figlio che si è recato all’ospedale San Paolo per essere assistito a seguito di un problema di salute.

La signora ha perso la calma, ha alzato la voce prendendo di mira il personale del pronto soccorso, ha creato una situazione di disagio al seguito della quale è intervenuta la Polizia. Sul posto è arrivata una volante del commissariato di viale della Vittoria e un agente in servizio presso il posto di polizia del nosocomio, o quali hanno identificato la signora, invitandola più volte a calmarsi. L’episodio, oltre a creare scompiglio tra gli utenti, avrebbe anche messo il personale del pronto soccorso nella condizione di dover sospendere le attività in corso. Per questa ragione la donna protagonista dell’episodio è stata denunciata a piede libero.

Civonline

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