CIVITAVECCHIA – Come si vive nelle lunghe giornate tra le mura del carcere? E a cosa si pensa quando le luci si spengono per la notte? Lo hanno cercato di spiegare, raccontandolo sul palco del teatro della Casa Circondariale di Civitavecchia, i detenuti, coordinati da Carla Celani e dalla loro educatrice, Alessandra Sabetta. Nei due atti della commedia “Noi… fuori” hanno rappresentato «in chiave ironica e surreale» la difficoltà di far passare il tempo della pena da scontare. L’esperimento teatrale è nato proprio dal desiderio di “evadere” – è il caso di dirlo – da quella quotidianità e, dopo otto mesi di lavoro, l’esperimento si è concretizzato in una pièce teatrale in due atti, che si concludono con la domanda fatidica: “Cosa farò quando uscirò di qui?”.

L’assessore Deborah Zacchei, alla fine della rappresentazione, si è complimentata con tutti e ha pubblicamente ringraziato «il direttore Patrizia Bravetti per l’invito, gli educatori, la Asl Rm 4 e quanti hanno contribuito a realizzare questo spettacolo. Il percorso verso il reinserimento nella vita sociale è parte fondamentale della detenzione, e la mediazione dell’arte può contribuire a riflettere con profondità e leggerezza su questo passo fondamentale».

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