“Su proposta del Consigliere Patrizio Scilipoti, il Consiglio comunale approva un importante atto politico sulla ripubblicizzazione del servizio: l’Acqua è un bene pubblico e solo le comunità ed i comuni, debbono deciderne le modalità di gestione.

In Consiglio Comunale che si è tenuto ieri su richiesta del Nostro Consigliere Patrizio Scilipoti e con all’Ordine del Giorno il Sistema Idrico nel suo complesso e le linee politiche per la sua gestione, si è concluso con la votazione  e l’approvazione all’unanimità dei presenti di un importante Ordine del Giorno..

Il documento approvato al termine di 4 ore di discussione, ribadisce il principio che l’acqua è un bene naturale e un diritto umano universale e, in quanto bene comune, le acque sotterranee e superficiali sono pubbliche e non mercificabili.

Per questo in esso, si ribadisce con fermezza che la gestione del servizio idrico integrato, deve essere svolta senza finalità di lucro e deve avere esclusivamente finalità di carattere sociale e ambientale, in armonia con il risultato del Referendum  popolare del 12 e 13 giugno del 2011.

Ha preso atto inoltre che, obbligando la recente sentenza della Consiglio di Stato il Comune ad aderire all’Ambito Territoriale Ottimale di appartenenza (ATO 2), il cui Ente di Governo è ACEA s.p.a. cosa che di fatto farebbe venir meno il carattere pubblico del servizio, con la Legge Regionale n. 5 del 2014 per la ripubblicizzazione dell’acqua che ha previsto la trasformazione degli Ambiti Territoriali Ottimali in Ambiti di bacino idrografico, la Giunta regionale ha presentato la propria proposta di delibera, che prevede 6 Ambiti in sostituzione degli attuali 5 ATO.

Prendendo atto inoltre che la Giunta Regionale ha previsto l’inserimento della nostra Città in un Ambito diverso dall’attuale e che sull’argomento si sta confrontando con i Sindaci ed i Movimenti per l’acqua pubblica prima dell’emanazione della relativa Delibera, l’OdG approvato all’unanimità e con senso di responsabilità dal Consiglio Comunale di ieri ha ribadito che la ridefinizione degli Ato e che l’inserimento di Civitavecchia nell’Ato 1 insieme ai Comuni del viterbese e a 5 Comuni dell’area metropolitana di Roma, modifica l’intero impianto di gestione regionale e che con questo, si rende  di fatto inapplicabile la Sentenza del Consiglio di Stato che impone a Civitavecchia la riconsegna degli impianti idrici, al gestore Unico Acea Ato 2.

Cio’ consente al Comune di Civitavecchia e per esso al Sindaco, di attivare un confronto tramite la conferenza tra i Sindaci dei Comuni ricompresi nell’Ato 1 per rivedere le forme di gestione in essere e per scegliere i soggetti che dovranno farlo, nell’ambito della pubblicità del servizio.

 Per questo, è stato dato mandato al Sindaco di avviare ogni forma di utile di consultazione e dibattito, con il pieno coinvolgimento dei cittadini e dei diversi soggetti istituzionali e sociali presenti sul territorio anche su base comprensoriale, volti a favorire la più consapevole e condivisa decisione possibile in merito all’adesione al nuovo ATO.

Continua quindi la battaglia delle comunità per rafforzare e consolidare la volontà dei cittadini di non rinunciare alla piena fruibilità ed alla pubblicità di un servizio vitale,  come quello relativo alla gestione dell’Acqua”.

MDP / Onda Popolare – Circolo di Civitavecchia

 

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