“Anche in questo periodo,  pervengono lamentele dagli  abitanti di zone della Città che usufruiscono di un servizio Idrico a dir poco da terzo mondo, indipendentemente dal fatto che piova troppo o non piova affatto e  al di la delle “luminarie” e di altre manifestazioni che rendono l’immagine di una Città che dovrebbe essere,  ma che purtroppo non lo è,  per tutti.
 
 E’ il caso del quartiere San Liborio, della zona Faro, come di altre vie del centro cittadino che, nonostante una puntuale e “spietata ” fatturazione per l’addebito dei costi al cittadino da parte di Acea, stanno pagando la troppa fretta utilizzata nella cessione del servizio idrico al privato ed insieme anche la deregolazione del rapporto concessorio in essere con il gestore del Servizio idrico, con particolare riferimento agli oneri relativi alla qualità ed alla continuità del servizio idrico integrato da rendere al cittadino contribuente.
 
Parimenti, ci riferiscono in una inusuale quanto particolare “insofferenza “ da parte degli addetti di Acea nei rapporti con la cittadinanza che si reca presso gli Uffici dell’Ente gestore, magari per chiedere chiarimenti sulle partite contabili presenti sulle bollette e sui disservizi che comunque le bollette medesime “sottacciono”; in questo caso , gli Addetti di una Società, dislocata all’interno della casa comunale in Piazzale Guglielmotti e per la quale sarebbe bene che la cittadinanza fosse messa al corrente,  se a fronte di un canone di affitto e del rimborso dei servizi utilizzati.
 
Al contrario ci viene riferito da fonti , sembrerebbe ben informate, che Acea sia tra gli sponsor privati delle luminarie 2019 e di altri importanti eventi ludici e di aggregazione anche sportiva.
 
Ed avevamo previsto la questione tanto che, oltre che dichiarare la nostra convinta contrarietà alla cessione del servizio, anche in ossequio ai risultati del referendum e quindi della maggioranza degli italiani, esternavamo tutte le nostre preoccupazioni perché intravedevamo l’inidoneità di un  servizio vitale come quello idrico, lasciato in mano agli interessi del privato, con tutto cio’ che questo comporta con il percorso per il raggiungimento ed il consolidamento del massimo profitto per i propri azionisti.
 
Ma non poteva che essere così, nonostante di tanto in tanto si intravedano nelle vie cittadine squadre della società impegnate all’esecuzione di  interventi di  manutenzione straordinaria, che hanno esclusivamente la funzione del classico “fumo negli occhi”, diffuso da chi dovrebbe adempiere ad un contratto per l’erogazione di un servizio tanto indispensabile, anche con potenziamenti strutturali e di rete.
 
 Invece, interi quartieri con l’acqua erogata con il contagocce, in fasce orarie improponibili per le ordinarie attività umane, interi isolati di fatto scarsamente interessati da una razionale distribuzione idrica e i cui abitanti possono esclusivamente contare per la propria igiene personale e domestica, sulla solidarietà e disponibilità di parenti ed amici che si sostituiscono frequentemente al gestore di un servizio indispensabile che, anche  profumatamente tariffato, dovrebbe essere un diritto inalienabile.
 
I cittadini Sig. Sindaco, non possono quindi continuare a subire quelli che possono definirsi veri e propri soprusi, i cittadini di Civitavecchia, alla stregua del Rapporto con Enel e Porto, devono essere tutelati in ogni modo in quanto hanno il diritto di affrancarsi da quella che è stata fino ad oggi una vera e propria vocazione, quella di fungere con il proprio territorio come terra di conquista e pertanto gli uffici comunali preposti debbono mettere in atto tutte le previste azioni di controllo e monitoraggio del servizio, atte a verificarne sia la funzionalità che la relativa qualità.
 
Buon Natale Sig. Sindaco, Buone Feste Acea, da parte dei civitavecchiesi indignati e purtroppo in troppi casi  “assetati”.
 
Patrizio Scilipoti, Consigliere comunale di Onda Popolare

 

“Anche in questo periodo,  pervengono lamentele dagli  abitanti di zone della Città che usufruiscono di un servizio Idrico a dir poco da terzo mondo, indipendentemente dal fatto che piova troppo o non piova affatto e  al di la delle “luminarie” e di altre manifestazioni che rendono l’immagine di una Città che dovrebbe essere,  ma che purtroppo non lo è,  per tutti.
 
 E’ il caso del quartiere San Liborio, della zona Faro, come di altre vie del centro cittadino che, nonostante una puntuale e “spietata ” fatturazione per l’addebito dei costi al cittadino da parte di Acea, stanno pagando la troppa fretta utilizzata nella cessione del servizio idrico al privato ed insieme anche la deregolazione del rapporto concessorio in essere con il gestore del Servizio idrico, con particolare riferimento agli oneri relativi alla qualità ed alla continuità del servizio idrico integrato da rendere al cittadino contribuente.
 
Parimenti, ci riferiscono in una inusuale quanto particolare “insofferenza “ da parte degli addetti di Acea nei rapporti con la cittadinanza che si reca presso gli Uffici dell’Ente gestore, magari per chiedere chiarimenti sulle partite contabili presenti sulle bollette e sui disservizi che comunque le bollette medesime “sottacciono”; in questo caso , gli Addetti di una Società, dislocata all’interno della casa comunale in Piazzale Guglielmotti e per la quale sarebbe bene che la cittadinanza fosse messa al corrente,  se a fronte di un canone di affitto e del rimborso dei servizi utilizzati.
 
Al contrario ci viene riferito da fonti , sembrerebbe ben informate, che Acea sia tra gli sponsor privati delle luminarie 2019 e di altri importanti eventi ludici e di aggregazione anche sportiva.
 
Ed avevamo previsto la questione tanto che, oltre che dichiarare la nostra convinta contrarietà alla cessione del servizio, anche in ossequio ai risultati del referendum e quindi della maggioranza degli italiani, esternavamo tutte le nostre preoccupazioni perché intravedevamo l’inidoneità di un  servizio vitale come quello idrico, lasciato in mano agli interessi del privato, con tutto cio’ che questo comporta con il percorso per il raggiungimento ed il consolidamento del massimo profitto per i propri azionisti.
 
Ma non poteva che essere così, nonostante di tanto in tanto si intravedano nelle vie cittadine squadre della società impegnate all’esecuzione di  interventi di  manutenzione straordinaria, che hanno esclusivamente la funzione del classico “fumo negli occhi”, diffuso da chi dovrebbe adempiere ad un contratto per l’erogazione di un servizio tanto indispensabile, anche con potenziamenti strutturali e di rete.
 
 Invece, interi quartieri con l’acqua erogata con il contagocce, in fasce orarie improponibili per le ordinarie attività umane, interi isolati di fatto scarsamente interessati da una razionale distribuzione idrica e i cui abitanti possono esclusivamente contare per la propria igiene personale e domestica, sulla solidarietà e disponibilità di parenti ed amici che si sostituiscono frequentemente al gestore di un servizio indispensabile che, anche  profumatamente tariffato, dovrebbe essere un diritto inalienabile.
 
I cittadini Sig. Sindaco, non possono quindi continuare a subire quelli che possono definirsi veri e propri soprusi, i cittadini di Civitavecchia, alla stregua del Rapporto con Enel e Porto, devono essere tutelati in ogni modo in quanto hanno il diritto di affrancarsi da quella che è stata fino ad oggi una vera e propria vocazione, quella di fungere con il proprio territorio come terra di conquista e pertanto gli uffici comunali preposti debbono mettere in atto tutte le previste azioni di controllo e monitoraggio del servizio, atte a verificarne sia la funzionalità che la relativa qualità.
 
Buon Natale Sig. Sindaco, Buone Feste Acea, da parte dei civitavecchiesi indignati e purtroppo in troppi casi “assetati”.
 
Patrizio Scilipoti, Consigliere comunale di Onda Popolare
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