cartellone estivo

Critiche nei confronti dell’assessore D’Antò. Riesumati artisti ormai spariti dai palcoscenici, un cartellone da dimenticare.
Un cartellone estivo che ha acceso diverse polemiche in città. Presentato in ritardo rispetto ad altre realtà del comprensorio, non ha certo entusiasmato per gli ospiti che ne andranno a caratterizzare le serate. Artisti ripescati qua e là che non possono certo rappresentare una trattativa non solo per i civitavecchiesi ma anche per chi risiede nel comprensorio. E stona, non poco, il raffronto con le manifestazioni organizzate dalla vicina Tolfa, con una amministrazione lungimirante che porta ogni anno, nel centro collinare, tutta una serie di iniziative culturali di spessore, tra l’altro volano per l’economia. E non parliamo solo del Tolfarte ma anche di tutta una serie di appuntamenti che richiamo nel centro tolfetano migliaia di persone. Tutto questo non è possibile a Civitavecchia? La scusa che non ci siano soldi non è certo stata la migliore per giustificare un cartellone penoso e quel solito mercatino che ormai è diventato parte dell’arredo urbano del “viale”. Una amministrazione e soprattutto un assessore deve andare alla ricerca di fondi o meglio di soluzioni in cui si possano ritrovare da un lato un giusto contenimento dei costi e dall’altro però una serie di iniziative “culturalmente importanti” e non solo per richiamare gente in città. Il bando in cui si voleva affidare a privati il compito di gestire le serate estive si è rivelato un bluff, considerate le modalità in cui era stato confezionato: nessuna programmazione, insomma, con la città ridotta ad una serie di mercatini itineranti nel corso dell’anno, organizzati sempre dai soliti noti e sulla cui utilità meglio stendere un velo pietoso. Qualche anno fa, alcuni esponenti dell’attuale maggioranza grillina avrebbero gridato allo scandalo, chiedendo le dimissioni dell’assessore competente. Da parte nostra, vista la qualità degli spettacoli sarebbe stato meglio lasciare le notti civitavecchiesi al buio e assumersi davanti alla cittadinanza le proprie responsabilità. Giustificarsi di fronte alla solita litanìa della mancanza di fondi, non può certo rappresentare il modo più corretto per nascondere le mancanze, tante, nella gestione di un assessorato importante per l’economia cittadina.

 

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