La parlamentare del territorio rischia di restare vittima delle faide interne al Movimento 5 stelle.
Grande è la confusione sotto il cielo. Soprattutto se il cielo è quello ormai ammantato dal buio siderale di Civitavecchia, dove cinque stelle sempre più fioche non vogliono saperne, a dispetto del calendario, di regalare la natività di un’altra amministrazione agli esausti cittadini di questa comunità.
E Grande si chiama proprio quella che dovrebbe essere la salvezza del Movimento 5 Stelle da chi ne ha snaturato il verbo calpestando per tre anni e mezzo i pavimenti di Palazzo del Pincio senza meta alcuna.
Ma Marta, la parlamentare del M5s sul territorio, rischia di essere facilmente vittima della faida aperta in quello che doveva essere il “nuovo che avanza”, senza correnti né riti della vecchia politica.
Antonio Cozzolino, che ha il dente avvelenato contro la deputata resasi rea di lesa maestà, sta posizionando il suo peso nella battaglia per le regionali: e ha già detto la sua a Roberta Lombardi, che si farà portabandiera dei grillini nella corsa di primavera per le regionali. Il popolo civitavecchiese, fiero della guida del Pincio, porterà una messe di voti alla concorrente di Nicola Zingaretti, a patto che della giovane rampolla di Montecitorio non si trovi traccia nelle liste per le elezioni nazionali.
Come possa passare a favola di un M5s capace di produrre consensi sul territorio, quando in consiglio comunale la
maggioranza si regge ormai su persone che hanno ottenuto appena 47 voti alle comunali, resta un mistero della fede in
Beppe Grillo e nel suo Verbo. Eppure pare che Cozzolino abbia ascolto. Deve avere evidentemente una qualche qualità
nascosta, e solo quella esercita, negli equilibri inaccessibili al giudizio della gente che regolano la vita del MoVimento.
Di tutti i criticatissimi sindaci pentastellati d’Italia rischia di essere probabilmente il peggiore, ma bravo solo nell’aver creato attorno alla città una tale indifferenza che la stampa nazionale, per la verità assai attenta nel bacchettare i suoi colleghi, non riesce chissà perché a penetrare.
E certo gioca a favore del primo cittadino la nullità di risultati portati a vantaggio del territorio da parte di Marta Grande nel
suo intero mandato parlamentare ormai agli sgoccioli. Ma la stessa cosa potrebbe dirsi di Devid Porrello, anch’egli prossimo
allo striscione dell’ultimo chilometro da consigliere regionale. Quest’ultimo però ha stretto legami con l’amministrazione
cittadina e perciò chi siede al Pincio lo ha elencato alla voce “buoni” della personale lavagna da maestrino.
Ha la giovane deputata carte da giocarsi? Breve analisi: o fa la pace con questa pessima amministrazione ed entra in lista
facendo leva sui voti che essa porta, oppure le fa la guerra e viene epurata. Comunque vada, un insuccesso annunciato.
Sic transit gloria Grande…

 

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