CIVITAVECCHIA – La valenza educativa del progetto IMUN (Italian Model United Nation) è evidente.
Consideriamo il luogo dove si è svolto il progetto: quest’anno è stato scelto il Centro Congressi Carte Geografiche a Roma e poi il teatro Brancaccio.
1600 ragazzi, provenienti da tutta Italia e appartenenti a 70 scuole diverse tra cui il nostro IIS Stendhal, hanno lavorato immersi nella bellezza di affreschi raffiguranti paesaggi bucolici dal 23 al 26 gennaio.
Inoltre, la richiesta da parte degli organizzatori di indossare un abbigliamento formale, pur nella loro variopinta diversità e vivacità tipica dei giovani, ha consentito loro di entrare nel ruolo di delegati della Nazioni Unite con maggior consapevolezza.
IMUN è offrire ai giovani la possibilità di incontrare nuovi ragazze e ragazzi, provenienti da diversi luoghi e paesi d’Italia e di parlare insieme di argomenti di rilevanza mondiale: il ruolo dell’Intelligenza Artificiale, i maltrattamenti sugli animali, la deforestazione; argomenti trattati dal punto di vista di una nazione, assegnata a ciascun partecipante. E quindi il delegato dell’Honduras che parla con il delegato dello Yemen, il delegato dell’Irlanda che tratta e contratta soluzioni con il delegato del Regno Unito, senza pregiudizi, senza vecchi rancori, ma cercando insieme la soluzione migliore.
E poi, tutto svolto in lingua inglese, dove la motivazione dello studente/studentessa esercita un ruolo fondamentale e trainante. Alcuni si esprimevano con più scioltezza, altri meno, ma non importa, ciò che serve è esprime il punto di vista dello Stato che si rappresenta. Occorre però esprimersi con un inglese formale, da delegato delle Nazioni Unite, saper prendere e cedere il turno. Un’esperienza da ripetere e praticare più frequentemente a scuola. Un’esperienza che può orientare le scelte future, verso orizzonti internazionali, politici o diplomatici.
Il personale che ha condotto le sedute è composto da giovani, vivaci ed entusiasti come i nostri ragazzi dello Stendhal, i quali si sono messi in gioco, superando la stanchezza e lo sforzo di viaggiare tutti i giorni in treno, svegliandosi presto al mattino e tornando tardi la sera. In treno hanno continuato a parlare dei problemi e le sfide che l’umanità dovrà affrontare. È come se fossero cresciuti improvvisamente e abbiano acquisito la competenza di parlare in pubblico, in inglese, di trattare argomenti complessi.
Dunque viva IMUN! Al prossimo anno!
Un ringraziamento speciale ai nostri fantastici studenti, seri e sempre aperti a nuove esperienze, alla Dirigente Scolastica Prof.ssa Maria Federici per aver accolto e sponsorizzato questo progetto, alle Prof.sse Celani (Resp. progetto) Brunetti e Bedini che si sono alternate per accompagnare a Roma i ragazzi in questi 4 giorni.

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