Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato dall’Autorità di Sistema portuale ma nelle casse del Pincio non arriveranno i 2 milioni del 2015: il piano di utilizzo dei fondi doveva essere concordato preventivamente

CIVITAVECCHIA – L’accordo è valido, nella sostanza, ma nelle già precarie casse del Comune non entreranno i due milioni di euro previsti almeno per l’annualità 2015. È questo, in estrema sintesi, il senso della sentenza pubblicata lunedì scorso e relativa all’udienza del marzo scorso con la quale la sezione quinta del Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato dall’Autorità di Sistema Portuale e relativo all’accordo sottoscritto tra l’allora numero uno dell’ente Pasqualino Monti e l’ex sindaco Antonio Cozzolino. Secondo i giudici sono prive di fondamento le eccezioni dell’Adsp relative all’accordo, che ha durata decennale 2015-2025. Non si trattava infatti di «un atto eccedente l’ordinaria amministrazione e come tale non adottabile dal Presidente dell’Autorità portuale che all’epoca versava in prorogatio, privo di qualsiasi collegamento con le finalità proprie dell’ente portuale, privo della necessaria delibera del Comitato di gestione e di adeguata preventiva copertura finanziaria/contabile e con oggetto generico». Questo però non significa che Molo Vespucci dovrà versare i 2 milioni che, di fatto, erano ancora iscritti per il 2015 come residui attivi nel bilancio del Pincio. Il Consiglio di Stato, infatti, ha stabilito che il piano di utilizzo dei soldi doveva essere concordato preventivamente con l’Authority.

«L’erogazione da parte dell’Autorità Portuale del contributo anno di 1,5 milioni di euro – ribadiscono i giudici nella sentenza – e di quello pure annuo di 500mila euro, ancorché determinati in via forfetaria, era subordinato alla previa conoscenza, condivisione ed approvazione di un apposito programma di interventi da predisporsi da parte dell’Amministrazione Comunale. Va escluso che i programmi di intervento del Comune possano essere presentati “a consuntivo”, dovendo gli stessi essere definiti in accordo tra le parti, accordo cui solo consegue l’esigibilità degli importi definiti dall’Accordo». Quindi se per il passato non sembra esserci più alcuna speranza di recuperare, per il Comune, quei fondi, essendo l’accordo valido la nuova amministrazione potrebbe comunque sedersi al tavolo con Molo Vespucci concordando nuove strategie di intervento ed investimento.

Fonte Civonline

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