CIVITAVECCHIA – L’occhio di questo inizio di stagione non può esimersi dal fermarsi, con i piedi ben saldi in terra, sul settore giovanile del Civitavecchia Calcio.

Un exploit non casuale, ma figlio di una programmazione nei minimi dettagli e quella visione, costante, di voler a tutti i costi una Canterà Neroazzurra sia come bacino principale della prima squadra che, di riferimento, per la città stessa.
Nulla nasce dal caso e ad un mese dall’inizio delle attività ho l’onore di presentarvi i due volti nuovi che, dalle stanze di L.go dei Martiri di Via Fani e non solo, senza dimenticare il fulcro primario di questo settore Andrea Rocchetti, hanno sposato la causa neroazzurra mettendo all’impiedi quanto state ammirando fino ad ora.
Un caloroso benvenuto va al Direttore Generale Ernesto Borrelli e al Direttore Sportivo Maurizio Pipponzi, con i quali abbiamo fatto una breve chiacchierata dell’attuale momento e del futuro prossimo.

Partiamo dal Direttore Generale Borrelli:

D- Arrivi al Civitavecchia Calcio dopo una lunga parentesi a Ladispoli e lo farai da Direttore Generale del movimento agonistico giovanile. Le tue prime impressioni sul mondo neroazzurro e come lo hai organizzato.
R- Appena arrivato ho avuto la fortuna di incontrare persone disponibilissime, pronte ad aiutarmi, che mi hanno permesso di inserirmi al meglio nel nuovo contesto societario, mettendomi sin da subito a mio agio. Ringrazio il Presidente Patrizio Presutti, sempre presente e propositivo, stimolo indispensabile per me e la società tutta, tutto lo Staff ed un ringraziamento particolare a Andrea Rocchetti, Bruno Dignani e Gianni Marcoaldi, persone dalla singolare disponibilità e gentilezza, mie conoscenze di vecchia data che hanno dato tutto se stessi per includermi in questo grande progetto. Non per ultimo i miei ringraziamenti vanno ai mister e al DS Maurizio. L’ambiente societario è sano ed integro, dentro e fuori dal campo, c’è una grande voglia di far bene e soprattutto l’intento comune è quello di mettere al centro del progetto i ragazzi. I propositi sono ottimi ed io mi impegnerò con tutto me stesso per contribuire alla fioritura del settore giovanile, serbatoio della prima squadra, e portarlo in vetta alle classifiche. Di fatti, proprio il nostro settore giovanile è tra i più importanti dell’area Lazio, moltissimi giovani promettenti Civitavecchia attualmente giocano in altre Società, il nostro scopo deve essere quello di farli ritornare qui, “in casa”, a battersi per i colori della loro Città, poiché questo territorio lo merita.

D- La tua presenza in panchina come mister non è una novità visti i precedenti. Guidi in questa stagione gli U15 con l’obiettivo di ridare l’Èlite a questa categoria? Oltre che per una crescita personale a questi ragazzi.
R- Si, è vero, durante questo periodo la squadra ha fatto molto bene, e credo che vincere le partite estive sia importante perché crea un clima di fiducia e di entusiasmo nel gruppo, detto questo, però, è opportuno tenere presente che il calcio di agosto non offre le stess motivazioni di un campionato, ma sono sicuro che la squadra saprà ripetere quanto fatto durante il periodo estivo anche nell’arco dell’intero campionato. Non dobbiamo nasconderci dietro “i ma e i se”, abbiamo l’obbligo di fare bene. IL progetto è quello di far crescere il gruppo, in gran parte nuovo, e poi raggiungere nuovamente la categoria elitè persa lo scorso anno. Sono sicuro che il lavoro che stiamo facendo ci porterà a far bene.

D- In questo avvio di campionato lo sprint delle varie categorie è stato eccellente, ora bisogna solo confermarsi nel tempo.
R– Si, con il DS e i mister abbiamo ottenuto già degli ottimi riscontri. I nostri primi obbiettivi sono stati quelli di creare e definire i gruppi di gioco e, solo successivamente, di inserire i ragazzi nei ruoli a loro più congeniali, dove potessero rendere di più ed essere più competitivi. Con queste basi continueremo a lavorare sodo per migliorarci sempre di più. Ormai faccio parte dell’ambiente calcistico da qualche anno e posso confidarti che oggi vivo, dentro di me, un entusiasmo e una voglia di stare con i ragazzi in campo e fuori come se fosse la prima volta. Sono letteralmente emozionato, questa avventura in una Città nuova è capace di regalarmi gli stimoli giusti per far il massimo e sono pienamente consapevole che nel momento in cui non vivrò più questo stato d’animo vorrà dire che sarà l’ora di smettere. Chi ha questo hobby non lo fa per soldi o interesse ma, solamente, per la pura passione che si ha dentro. Nel momento in cui viene meno emozione, la passione, significa non avere più altro da chiedere al mondo del pallone. Ora, concentrati per un altro WE di calcio.

Il Direttore Sportivo Pipponzi:

D- Nuovo ruolo nel Civitavecchia Calcio e lo farai da Direttore Sportivo del movimento agonistico giovanile. Abbiamo avuto con tutte un inizio positivo, quanto lavoro per allestirle?
R– Sono quattro anni che lavoro per il Civitavecchia Calcio, precedentemente ero impegnato nel settore della Scuola Calcio come dirigente e poi come “aiutante” del Direttore sportivo dell’agonistica. Da quest’anno mi è stato affidato, voglio sottolineare con immenso piacere e orgoglio, il ruolo di Direttore Sportivo di tutto il settore Agonistico Giovanile. È per me un ruolo molto importante, di responsabilità visto che in simbiosi con l’intero Entourage abbiamo allestito il roster di squadre neroazzurre per le quattro categorie in Èlite e una nelle regionali. Tutto questo in un universo regionale che, dal fischio d’inizio della stagione, ci vedesse poi come protagonisti su tutti i campi.

D- Dopo la passata stagione sottotono degli U15 l’obiettivo è quello di ridare l’ Èlite a questa categoria? Quanto è importante il lavoro, sotto l’aspetto sociale, per la crescita personale di questi ragazzi.
R– L’obiettivo che ci siamo dati come staff è stato quello di rendere più competitive possibili le squadre, tant’è che da Febbraio di quest’anno, io e gli altri componenti dello staff, abbiamo “girovagato” per i vari campi alla ricerca, quindi visionando e riflettendo, di quali giocatori potessero darci una spinta maggiore nella competitività per i vari ruoli che ci venivano suggeriti dallo staff tecnico. Il progetto è anche quello, oltre di ridare l’Elite alla categoria U15, di portare due squadre alle finali regionali senza precludere nulla poi al futuro. Siamo partiti in netto anticipo, non aspettando la fine della stagione, e i risultati al momento sono sotto gli occhi di tutti

D- Come ti trovi in questo nuovo ruolo e cosa pensi per il futuro?
R– Non vorrei ripetermi ma, il fatto di reputare questo ruolo come importante, lo credo e persevero in tutto quello che faccio. Ricoprire questo ruolo ha una responsabilità enorme perché il Civitavecchia Calcio rappresenta una città e, continuando a dirlo allo staff tecnico e ai ragazzi, va capito che dovunque andiamo a giocare non siamo una squadra qualsiasi ma una città. Dobbiamo portare con orgoglio la maglia neroazzurra e, soprattutto, saperci comportarci nel rispetto degli avversari e di chi ci ospita. Sono quest’ultimi valori importantissimi nel settore giovanile, perché il calcio visti i tempi che corrono ora devono, per forza di cose, completare quanto avviene dapprima in famiglia e poi a scuola a livello di insegnamento. L’educazione nel rispetto dei valori, nella stessa maniera che ci siamo dati tutti noi a suo tempo. Tornando al futuro prossimo posso dire che stiamo lavorando per rendere ancor più competitive le squadre. Ci saranno sicuramente dei nuovi innesti nella finestra dei trasferimenti invernali, anche se come il calcio insegna sarà solo quel rettangolo verde a dirci se abbiamo fatto bene o meno sotto il profilo dei risultati. Per concludere, ma non in secondo piano, un altro aspetto importante che ci siamo prefissati è che il settore giovanile, i nostri ragazzi, siano nel tempo un bacino utile alla prima squadra. Con orgoglio abbiamo il portiere Midio classe 2007 nel roster della prima squadra, così come tanti altri nostri giovani che nella sezione estiva di preparazione e settimanalmente negli allenamenti, partecipano attivamente agli allenamenti. Spero in me, in un futuro vicinissimo, che l’80% sia il prodotto del nostro vivaio.

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