CIVITAVECCHIA – Il presidente della Consulta dei Giovani di Civitavecchia e Delegato alla Salute e Ambiente della stessa Istituzione giovanile, Manuel Gregori,  ha inviato una lettera alla Regione Lazio, e in particolare al presidente Rocca e agli assessori Ghera e Baldassarre, esprimendo preoccupazione e chiedendo chiarimenti in merito al progetto di costruzione di un biodigestore da 120.000 tonnellate annue in località Monna Felicita, a Civitavecchia.

Gregori fa riferimento alla determinazione regionale dell’ottobre scorso legata all’installazione di un impianto di produzione di biometano e compost da rifiuti organici, principalmente costituiti dall’umido, derivante dalla raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani nell’area metropolitana di Roma Capitale e dal Lazio, con priorità all’umido prodotto nel comune di Civitavecchia. «Giova qui, per correttezza istituzionale e completezza delle informazioni, ricordare che l’umido prodotto nel comune di Civitavecchia ammonta a solo 8.000 tonnellate annue circa (contro le 120.000 previste) – spiega Gregori – tuttavia, abbiamo notato che nell’area interessata si stanno effettuando dei lavori. Questo suscita legittime preoccupazioni tra i cittadini di Civitavecchia, così come tra i membri della Consulta dei Giovani, riguardo agli impatti ambientali e alla sicurezza dell’area. È noto, ricordo, che il Comune di Civitavecchia e i cittadini hanno espresso un parere negativo in merito a questo progetto, parere confermato anche dal Tar del Lazio nella sentenza di ricorso proposto dal Comune di Civitavecchia contro la società proponente del progetto».

La Consulta chiede quindi quali siano le intenzioni, ad oggi, della Regione Lazio in merito al progetto. «Vorremmo sapere se ci sono stati aggiornamenti o nuove valutazioni in relazione al parere negativo espresso dal Comune e dalla cittadinanza e alla sentenza del Tar del Lazio – ha aggiunto – la nostra Consulta dei Giovani non è affatto d’accordo con la realizzazione di questo progetto e la costruzione del biodigestore e faremo del tutto affinchè ciò non venga portato a compimento. Questo anche perché, Civitavecchia, con il suo territorio e la sua comunità, sono già sede del polo energetico più grande d’Europa, del porto crocieristico più grande d’Europa, di un centro chimico militare in cui sono stoccati residui inquinanti della Seconda Guerra Mondiale, e quindi, già pesantemente inquinato e sfruttato. Chiediamo rispetto per le preoccupazioni dei cittadini e dei giovani che rappresentiamo – ha concluso Gregori – e speriamo che la giunta valuti attentamente i potenziali impatti ambientali e sociali prima di procedere con ulteriori passi in questo progetto».