Un approccio innovativo di assistenza e vigilanza per migliorare le condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori portuali di Civitavecchia è stato adottato dal Servizio di Prevenzione e Sicurezza Ambienti Lavoro della ASL RM4. Per la prima volta nell’anno 2014, è stato siglato un protocollo d’intesa  tra ASL,  Autorità Portuale di Civitavecchia-Fiumicino-Gaeta, INAIL Ricerche e INAIL di Civitavecchia che ha permesso la realizzazione di un “Piano mirato di Prevenzione (PMP)” finalizzato a facilitare i flussi informativi e a realizzare una rete di collaborazione tra i soggetti pubblici preposti ad attività di vigilanza e prevenzione,  lavoratori, datori di lavoro e figure della sicurezza aziendali con l’obiettivo di abbattere i rischi lavorativi e migliorare le misure di prevenzione in ambito portuale.
Il PMP ha previsto una serie di attività  tra cui:
1. una assistenza rivolta alle imprese  realizzata con incontri formativi e con proposte di utilizzo di strumenti utili a revisionare gli aspetti organizzativi ed oggettivi della sicurezza aziendale,
2. il coinvolgimento dei lavoratori mediante la distribuzione  di questionari di percezione del rischio,
3. una attività di vigilanza eseguita congiuntamente da ASL e Autorità Portuale su aspetti di sicurezza oggettiva e sulla organizzazione della sicurezza delle imprese,
4. la collaborazione alla revisione di alcuni regolamenti portuali effettuata da un gruppo di lavoro costituito da componenti di Autorità Portuale, ASL RM4, Ispettorato del lavoro, alcune figure  della sicurezza delle imprese portuali,
5. la attivazione di collaborazioni tra ASL, Capitaneria di Porto ed Ispettorato del Lavoro su specifiche problematiche di sicurezza rilevate nel corso della vigilanza,
6. la attivazione di flussi informativi con altre Asl di Porti italiani in caso di condivisioni di problematiche di sicurezza.
Gli ottimi risultati ottenuti dal PMP, in particolare la creazione di una rete di attori pubblici e privati impegnati in obiettivi comuni di sicurezza e salute dei lavoratori portuali, hanno indotto altri porti italiani a progettare simili piani di prevenzione. L’interesse locale a proseguire le attività intraprese  e a stabilizzare i risultati ottenuti hanno previsto la firma di un nuovo protocollo d’intesa tra gli enti coinvolti.

 

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