“Domani si svolgerà una riunione del Consiglio comunale sul tema del porto a cui sarà presente anche il presidente dell’Autorità, Francesco di Majo: è un’importante occasione per far conoscere le nuove linee guida sul porto di Civitavecchia, ma spiace constatare la decisione di far svolgere questo Consiglio comunale non come un consiglio aperto. E’ bene, forse, avanzare alcune considerazioni su questo tema, a partire dall’accordo tra il Porto e il Comune, sulla cui legittimità prima il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti poi la Corte dei Conti e poi l’Avvocatura di Stato hanno avanzato dubbi. Nel luglio del 2015, il Pd denunciò come si trattasse di un’ignobile “marchetta” a Cinque stelle al presidente uscente Monti, basata su presupposti giuridici alquanto dubbi. Ma l’arroganza e il dilettantismo della maggioranza a Cinque stelle hanno fatto sì che le giuste riflessioni dell’opposizione venissero ignorate. Fatto sta che i fantomatici 2 milioni di euro all’anno non si sono mai visti ma continuano ad essere inseriti nel bilancio. Ora con il nuovo Presidente, invece di sedersi e ragionare su come sviluppare la collaborazione tra il porto e la città, i 5 Stelle hanno puntato i piedi. L’ingiunzione presentata dal Comune di Civitavecchia nei confronti dell’AdSP è un atto abnorme. Forse bisognerebbe preoccuparsi della paralisi che vive la città da tre anni, che si evince tra l’altro dall’incapacità dei 5 Stelle di nominare componenti del comitato di gestione in possesso dei criteri
previsti dalla legge 169/2016, cioè la comprovata esperienza professionale in materia portuale e dei trasporti. La tanto sventolata trasparenza e meritocrazia si è subito dissolta quando ci sono state le prime poltrone da dividersi. Basta guarda cosa ha fatto la Raggi con la nomina dell’ ingegnere grillino Matteo Africano, nomina già in precedenza ritirata in commissione dagli stessi componenti grillini, per poi essere riproposta dopo l’intervento della Prefettura di Roma, sollecitata da più parti per superare una situazione di stallo che durava da sei mesi. In carenza dei presupposti di legge è anche il sindaco Cozzolino, che con la sua autodesignazione comporta il mancato insediamento del Comitato di Gestione dell’AdSP dove sono in attesa di essere presi importanti provvedimenti per la crescita occupazionale e lo sviluppo economico. A questo caos contrapponiamo le buone notizie
che arrivano per il porto di Civitavecchia dal governo con la disponibilità dei fondi a partire dal 2019 dell’ultimo tratto della
Civitavecchia-Orte: il Consiglio dei Ministri dovrebbe esprimersi a breve sullo per sbloccare l’iter. Così l’ultima strozzatura stradale
che comportava la perdita di competitività del nostro porto per il trasporto su gomma delle merci sarà superata. Considero inoltre fondamentale per il futuro del nostro porto, come indicato nella relazione al bilancio 2017 dell’AdSP, dal presidente Di Majo il completamento delle infrastrutture ferroviarie del network laziale, progetto che si sta portando avanti con il porto di Barcellona e il gruppo Grimaldi e che attinge a finanziamenti europei. Spero che per il porto di Civitavecchia si apra una nuova era in cui agli slogan si sostituiscono i risultati, ai comunicati stampa e alle veline sui giornali, alle pratiche non trasparenti del passato si sostituiscono i traffici merci e passeggeri, un futuro dove lavoro, concorrenza e nuove opportunità vengano sviluppate con una sensibilità ambientale nuova e una nuova e rinnovata capacità di sviluppo”. Lo dichiara, in una nota, la deputata del Pd, Marietta Tidei.

 

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