Si è tenuta nella rada del porto di Civitavecchia una complessa esercitazione antincendio, nella zona di ancoraggio di una nave cargo destinata alla Centrale Enel.
La simulazione, svoltasi sotto il coordinamento della Capitaneria di porto, ha inteso testare l’operatività dei vari servizi portuali e amministrazioni coinvolte dal dispositivo di soccorso, chiamate a rispondere ad una sempre possibile emergenza nelle acque di giurisdizione.
Lo scenario predisposto per simulare l’incidente ha visto il coinvolgimento di un’unità portarinfuse di 137 metri di lunghezza ancorata in rada con un carico infiammabile di 11.800 tonnellate, causa del grave incendio che si è sviluppato all’interno della stiva centrale.
Per fronteggiare l’emergenza, l’Autorità marittima ha ordinato l’immediata uscita delle motovedette CP891 e CP2104, allertando al contempo il Comando dei Vigili del Fuoco (tramite il nuovo numero unico per le emergenze 112, il N.U.E.) intervenuto con due unità antincendio, e disponendo l’uscita, in ausilio, di due mezzi della locale corporazione dei piloti e del gruppo ormeggiatori.  Allertato inoltre un rimorchiatore portuale “Fire Fighting” equipaggiato con pompe antincendio.
Per rendere più veritiera l’emergenza si è simulato, nel corso dell’operazione, un surriscaldamento delle paratie della nave provocato dalle fiamme generate all’interno della stiva, che ha reso difficoltoso l’abbordaggio e innalzato così il grado di difficoltà dell’intervento e più delicata la situazione.
Tale scenario operativo ha richiesto il coinvolgimento di nuclei specialistici delle Autorità intervenute, nonché del chimico del porto per una valutazione tecnica sulla tossicità dei fumi provocati dalla combustione del materiale infiammato e, ovviamente, di un’ambulanza del 118 con personale medico in banchina pronto a fornire le necessarie cure all’equipaggio della nave coinvolta.
L’emergenza è cessata una volta che i mezzi antincendio hanno proceduto a raffreddare lo scafo della nave, rendendo così possibile l’accesso del team specialistico e dei soccorritori che hanno proceduto ad evacuare l’equipaggio.
L’articolata predisposizione ha permesso di verificare i diversi tempi di intervento dei vari soggetti intervenuti sotto il coordinamento dell’Autorità Marittima, consentendo di affinare ulteriormente le procedure con le altre amministrazioni ed i servizi portuali inseriti nel piano locale antincendio del porto.

 

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